LISA CIARDI
Cronaca

Come aprire un’azienda. Dall’idea alla realizzazione, la guida per non sbagliare

Numerose opportunità, soprattutto per i giovani. Cna Toscana: "Prima di tutto mettere a fuoco il business plan per capire se il progetto può essere vincente"

Piccola guida per aprire un'impresa

Piccola guida per aprire un'impresa

Firenze, 11 marzo 2024 - Avere un’idea, una specifica competenza, un progetto. E decidere di realizzarlo attraverso un progetto imprenditoriale. È una scommessa che tanti, anche giovanissimi, decidono di fare, ma che a volte rischia di naufragare a fronte di pastoie burocratiche, difficoltà organizzative o passi falsi. Ecco allora alcuni consigli per non sbagliare. A illustrarli Chiara Di Sacco, responsabile regionale area sviluppo economico di Cna Toscana.

Partiamo dai fondamentali: come aprire un’azienda o un’attività?

"Aprire un’azienda non è un’operazione semplice e richiede attenzione da parte dell’imprenditore. Ovviamente è fattibile, soprattutto se guidati da consulenti esperti. Per avviare un’attività occorre prima di tutto studiare e pianificare una strategia, affinché il business individuato possa generare utili".

Cosa serve?

"Prima di tutto un’idea, talvolta un socio e poi un business plan. Inoltre occorre considerare che le aziende non sono tutte uguali e che va scelta la formula giusta. Per essere sicuri che un’idea abbia delle potenzialità è importante effettuare verifiche su vari aspetti: clientela, problemi e soluzioni. Pur non essendo obbligatorio, è consigliabile trovare un socio con cui portare avanti e condividere il progetto. Può essere infatti d’aiuto cooperare con un’altra persona, specialmente quando ci sono delle competenze complementari, e in alcuni casi è bene costruire subito un team che lavori al progetto. Relativamente al business plan deve contenere modello di business, obiettivi a medio e lungo termine, prodotti e servizi offerti, target di clienti, piano finanziario, analisi della concorrenza e del prezzo, valutazione delle risorse aziendali, governance. Aprire un’impresa implica produrre dei beni o erogare dei servizi in un determinato settore di attività (primario, secondario, terziario) con un’adeguata forma giuridica. A proposito è bene sapere che le attività, in Italia, si differenziano in aziende con finalità di lucro e no profit. Per quanto riguarda la forma giuridica, oltre all’impresa individuale, esistono le società di persone (Ss, Snc e Sas), le società di capitali (Srl e Spa) e le cooperative".

A livello burocratico, come si procede?

"Se prendiamo come esempio un’attività d’impresa tradizionale, l’iter burocratico da seguire sarà il seguente: aprire una partita Iva; iscriversi al Registro delle imprese; comunicare gli atti alla Camera di Commercio; inviare la dichiarazione di inizio attività al Comune; aprire delle posizioni Inps e Inail nel caso di assunzione del personale. Per molte attività è poi necessario seguire delle normative locali, stabilite su base regionale o comunale. Le associazioni di categoria, come Cna, possono assistere le aziende e i singoli imprenditori in questo percorso".

I tempi tecnici

La domanda di apertura di una nuova azienda deve essere corredata da tutte le informazioni necessarie. I tempi tecnici per le attivazioni e per l’iter burocratico e vanno da una settimana, per le attività meno regolamentate, a circa un paio di mesi per quelle più complesse. 

La consulenza

Per aprire un’azienda è possibile rivolgersi a singoli professionisti o alle associazioni di categoria, come Cna, per avere supporto sulle pratiche da avviare, i costi di gestione, le scelte fiscali più idonee e, dove necessario, anche un supporto per la gestione del personale.

Gli adempimenti

E’ importante inquadrare sin dall’inizio tutti gli step successivi alla creazione della società e all’apertura della partiva Iva, come la gestione della contabilità e delle paghe, l’organizzazione dell’area lavoro, il credito, le tematiche relative ad ambiente e sicurezza, la formazione. 

La forma giuridica

L’attività d’impresa può essere svolta nella forma d’impresa individuale se realizzata da una singola figura imprenditoriale, che ne sia titolare. In tal caso non occorre un atto pubblico. Si può trattare di un’impresa commerciale o di un piccolo imprenditore (artigiani, agricoltori del proprio fondo, commercianti), che può farsi aiutare da collaboratori (anche familiari) e dipendenti. In alternativa si può operare in forma societaria. Vediamo allora come, partendo dalle società di persone: società semplice (Ss), società in nome collettivo (Snc) e società in accomandata semplice (Sas). Una Ss è un’attività economica non commerciale: non richiede un capitale minimo e prevede la responsabilità personale illimitata e solidale di tutti i soci. È quindi la più basilare tra le società di persone. La Snc è invece un’attività commerciale in cui i soci si assumono la responsabilità illimitata e solidale per le obbligazioni sociali. Necessita di un atto scritto registrato all’ufficio delle imprese, con ragione e oggetto sociale, generalità e conferimenti dei soci, indicazione degli amministratori, sede, modalità di distribuzione di utili e perdite, durata. In una Snc non si possono distribuire somme tra i soci, se non gli utili. Nel caso in cui si verifichi una perdita del capitale sociale, non si possono distribuire utili finché non venga reintegrata o ridotta. La Sas è infine caratterizzata dalla suddivisione dei soci in accomandatari e accomandanti. Ai primi spetta la gestione e l’amministrazione della società, con maggiori obblighi e responsabilità. I secondi rispondono per le obbligazioni solidali, proporzionalmente alla quota da loro posseduta. Il Codice civile italiano prevede che nella ragionale sociale sia riportato almeno uno dei nomi dei soci accomandatari.