Cinghiali La Spezia, finita la telenovela: trasferiti e salvati, parco liberato

Alla Spezia dopo 18 giorni è finita la custodia in città della famiglia degli ungulati tra curiosità e proteste

Cinghiali alla Maggiolina

Cinghiali alla Maggiolina

La Spezia, 27 agosto 2022 - Diciotto giorni per liberare il Parco della Maggiolina dai cinghiali e per traguardare, sulla spinta della mobilitazione animalista, due obiettivi. Primo: dare agli ungulati un futuro di vita in un’area boschiva, debitamente recintata, evitando l’abbattimento previsto dalla lettura ingessata dalle norme per il contrasto alla peste suina e il sovrappopolamento animale che mina l’agricoltura. Secondo: restituire l’area verde a bambini, famiglie e giostraio, quest’ultimo sull’orlo della debacle per i mancati incassi.

Così, ieri, l’epilogo della teleno vela spezzina iniziata il 7 agosto scorso con l’ingresso di due adulti e sette cuccioli nel Parco 25 Aprile, nell’immaginario collettivo detto della Maggiolina.

Alla distanza – con non poca fatica, tensioni e contrasti – hanno prevalso la forza della mobilitazione, di cui è stata elemento propulsivo la Lav, e la linea pacata e...francescana del sindaco Pierluigi Peracchini, alla guida di una coalizione di centrodestra, che aveva fatto appello al Cantico delle Creature per giustificare la sua ordinanza anti abbattimento mentre dall’assessorato all’agricoltura della Regione, subissato dalle richieste dei coltivatori per il risarcimento dei danni inferti ai campi, veniva data per auspicata, anzi scontata norme alla mano, l’uccisione degli animali. Una prospettiva, questa, rafforzata dal parere dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che aveva indicato nella "macellazione" l’approdo obbligato.

Così non sarà. A trovare la quadra ci ha pensato il presidente della Regione Giovanni Toti, tirando le fila della rete nodosa a cavallo di burocrazia e politica fino ad incassare il disco-verde ai desiderata animalisti del commissario straordinario per il contrasto alla peste suina Angelo Ferrari. Al vaglio dell’Ispra, del resto, non era finita l’opzione maturata in corso d’opera, di dare un futuro "blindato" agli animali, in un’area boschiva di proprietà privata, nel Comune di Riccò del Golfo, lontano dalla zona rossa della peste suina.

E’ quella da ieri la casa di 8 dei 9 cinghiali che hanno tenuto sotto scacco il parco e la politica: un cucciolo non ha retto allo stess della cattura.

"Cose che capitano nel mondo degli animali selvatici quando sono esposti a situazioni innaturali" fanno sapere dalla Lav dove l’argomentare primario è quello dei ringraziamenti: a Toti, a Peracchini, alla moltitudine dei cittadini che ha fatto scudo alle soluzioni rapide e cruente.

E’ indubbio che motivi elettorali e di ordine pubblico abbiano avuto il loro impatto nel cementare il sentimento animalista incarnato dal primo cittadino della Spezia.

"Sono molto soddisfatto - dice Peracchini - che si sia arrivati a una conclusione positiva della vicenda, una scelta non facile ma giusta. Per riaprire il Parco della Maggiolina a tutta la cittadinanza è necessario avere ancora un po’ di pazienza perché dobbiamo procedere alla bonifica dell’area. La priorità in questo momento è restituire il parco in tempi brevi ma garantendo tutta la sicurezza del caso per famiglie e bambini. Vorrei ringraziare il Nucleo Faunistico Venatorio di Regione Liguria e il servizio veterinario per le operazioni di recupero, tutte le istituzioni in particolare al Presidente Toti e tutti coloro che hanno permesso il buon esito di questa vicenda e tutte le associazioni e i presenti che hanno collaborato nelle operazioni".

Vinta una battaglia, gli animalisti sono alle prese con un’altra sfida: occuparsi dei cinghiali vita natural durante . E’ l’impegno che si sono assunti al tavolo delle trattative. "Lo onoreremo" dice il vicepresidente della Lav Roberto Bennati. Prospettive di vita dei cuccioli: 10 anni. Una bella spesa.