
I carabinieri
Levanto (La Spezia), 6 gennaio 2023 - Una strage nella strage. Che questa volta, però, non rimarrà impunita, perché il responsabile dell’ennesima morte di un ciclista su strada è stato individuato a tempo di record. In una manciata di ore. A travolgere e uccidere l’ennesimo ciclista è stato un professionista ultrasettantenne di Sestri Levante.
Dopo il tragico incidente è tornato a casa a bordo del suo Suv nero, che ora presenta un danno che gli inquirenti ritengono compatibile con l’impatto e che dunque è stato sequestrato. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà per omicidio stradale. La vittima si chiamava Marco Bologna, classe 1959, nato ad Ortonovo, piccolo centro al confine fra Liguria e Toscana e residente a Sarzana, lavoratore nel settore finanziario.
Il ciclista stava percorrendo la galleria Monte Persico fra Carrodano e Levanto quando è stato travolto dal mezzo pirata che procedeva nella stessa direzione. E un nuovo addendo si aggiunge alla somma dei caduti degli ultimi anni: centinaia e centinaia di persone, dal record di 253 vittime del 2019 ai 169 decessi del 2020, dato influenzato dalla pandemia, in attesa del consuntivo del 2022, in cui i ciclisti caduti sull’asfalto sono stati 103 nei primi otto mesi.
L’identificazione del responsabile, spiegano i carabinieri, intervenuti sul posto con gli uomini delle stazioni di Levanto e Borghetto Vara insieme al personale del 118, è stata resa possibile dall’incrocio fra le testimonianze degli automobilisti transitati nel tunnel negli attimi successivi all’incidente e le immagini delle videocamere di sorveglianza della galleria e della strada provinciale.
L’uomo alla guida del Suv si è dato alla fuga dopo l’impatto - che si presume sia avvenuto quando all’interno del tunnel non c’erano altri automobilisti - senza provare neanche a prestare un soccorso che sarebbe risultato comunque inutile. Nessuno ha assistito in prima persona all’incidente, ma diverse persone hanno identificato il modello ed il colore del mezzo, segnalandolo agli uomini dell’Arma insieme alla targa italiana.
La galleria, frequentato tramite fra Riviera e Val di Vara, d’altra parte è spesso teatro di corse oltre i limiti consentiti. La circolazione, subito dopo il sinistro, è rimasta bloccata per ore, con la formazione di lunghe code: una misura necessaria per provare a prestare i soccorsi, risultati purtroppo inutili, e per ricostruire la dinamica dell’incidente.
In attesa dell’accertamento delle cause, sarebbe da escludere la mancata visibilità: la galleria Monte Persico è stata sottoposta ad una serie di interventi di restauro, conclusi poco prima della fine dell’anno, che avevano interessato anche l’impianto di illuminazione. La salma di Bologna è stata trasferita all’ospedale Sant’Andrea della Spezia e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nella speranza che dopo il ‘reset’ di inizio 2023, la tragica conta si riduca il più possibile.