Luigi Caroppo
Cronaca

La Cgil toscana fa 50 anni. Appello ai nuovi sindaci: "Unitevi alle nostre lotte". E il Pd "apra il campo largo"

Il segretario regionale Rossi: "Funaro incarna i valori sociali che portiamo avanti". I morti nel cantiere di via Mariti "sono una ferita aperta". Astensionismo? Una brutta deriva

Rossano Rossi, segretario toscano della Cgil che il 21 giugno compie mezzo secolo di vita tra lotte e conquiste di diritti  (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Rossano Rossi, segretario toscano della Cgil che il 21 giugno compie mezzo secolo di vita tra lotte e conquiste di diritti (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 19 giugno 2024 – Venerdì 21 giugno la Cgil Toscana compie 50 anni di lotte e di conquiste in nome dei diritti.

Rossano Rossi, segretario toscano, la Cgil come porta i suoi 50 anni di esperienza da protagonista nel mondo del lavoro?

"Direi bene. In Toscana abbiamo 498mila iscritti, tornati ad aumentare, oltre 5.800 delegati, 293 sedi, bilanci solidi. Venerdì celebreremo 50 anni di lotte e protagonismo con una iniziativa in uno storico luogo di lavoro ora riconvertito, la Fornace di Sammontana, a Montelupo Fiorentino, con il segretario Landini e tanti ospiti. 50 anni sono un traguardo importante, ci consegnano un patrimonio immenso che vediamo come punto di ripartenza verso nuove conquiste per lavoratori e lavoratrici, per la giustizia sociale, per lo sviluppo sostenibile".

In questi giorni è più preoccupato dell’esito del ballottaggio a Firenze o del fatto che in questa campagna elettorale si è parlato poco di lavoro?

"Sul ballottaggio di Firenze, sono fiducioso che i fiorentini e le fiorentine sapranno scegliere Sara Funaro. E’ una persona in gamba, conosce i bisogni della città, è vicina ai temi sociali e del lavoro. Purtroppo le questioni del lavoro non sono a volte trattate adeguatamente nel dibattito pubblico delle campagne elettorali, dove tendono ad

emergere le polemiche".

Bugetti a Prato, Salvetti a Livorno. Con Funaro a Firenze il fortino del centrosinistra si rafforzerebbe verso le Regionali del prossimo anno?

"Si tratta di situazioni dove si conserverebbe il colore dell’amministrazione, ciò non vuol dire che non ci sia una ripresa del centrosinistra che sicuramente è figlia del nuovo indirizzo nazionale che ha assunto il Pd e anche di una maggiore attenzione ai temi sollevati dalla Cgil. Questa ripresa andrebbe consolidata allargando il campo a tutta la sinistra, Cinque Stelle compresi. Se questo avverrà, si rafforzerà la prospettiva di un successo alle prossime regionali".

La Cgil è mobilitata per invogliare iscritti e cittadini ad andare a votare?

"Sì, siamo sempre stati impegnati a spingere la partecipazione alle urne e a scegliere, lo facciamo anche stavolta con un appello a favorire i candidati del centrosinistra, con chiari matrici antifasciste e democratiche. E’ anche un voto che può avere un valore nazionale: questo governo sta facendo male e gli va detto".

L’astensionismo si consolida.

"Purtroppo l’astensionismo è figlio di una deriva culturale che, sommata a un peggiorato quadro socioeconomico e a un indebolimento dei partiti, non genera voglia di riscatto e coscienza di classe ma paura, egoismo, rassegnazione. Come Cgil abbiamo fatto una scelta in controtendenza: crediamo nella partecipazion. E stiamo raccogliendo le firme per i quattro quesiti referendari sul lavoro".

Firenze deve recuperare anche una dimensione globale quale simbolo di dialogo, di spirito europeista e di pace.

"L’impegno per la pace, la battaglia per una Europa più forte e giusta e ci aggiungerei la lotta ai cambiamenti climatici sono tra le sfide più importanti che ci riguardano, quelle il cui esito determinerà il nostro futuro. Firenze per la sua storia avrebbe le carte in regola per recuperare un ruolo di incontro e confronto, il momento per giocarsele sarebbe questo".

Cosa chiede la Cgil ai sindaci neoeletti e al prossimo a Firenze?

"Chiediamo di lavorare per uno sviluppo sostenibile, di non lasciare indietro le fasce sociali più in difficoltà, di fare contrattazione col sindacato".

Via Mariti, una ferita aperta. Come risarcirla? Con la giustizia? Con una svolta culturale per prevenzione e controlli?

"Restiamo in attesa del lavoro degli organi inquirenti, ci fidiamo della magistratura. La giungla di appalti e subappalti, dove se succede qualcosa non si sa di chi è la colpa, è il modello che dobbiamo combattere. Sì, oltre a migliorare le leggi e ad aumentare i controlli serve una svolta anche culturale, e un primo passo per arrivarci potrebbe essere proprio quello di mettere una firma ai nostri referendum di cui parlavo prima, uno dei quali chiede l’abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante".