REDAZIONE CRONACA

Rivolta nel carcere di Porto Azzurro, sei agenti di polizia penitenziaria al pronto soccorso

La denuncia del sindacato: “Il pretesto è stato quello di pretendere le celle aperte senza alcun vincolo di chiusura. Al diniego del personale è seguita un’escalation di atti di devastazione e aggressioni”

Un esterno del carcere di Porto Azzurro (Foto di Valerie Pizzera)

Un esterno del carcere di Porto Azzurro (Foto di Valerie Pizzera)

Elba, 3 agosto 2025 – Caos nel carcere di Porto Azzurro all’isola d’Elba. Sei agenti di polizia penitenziaria sono stati trasportati in ospedale al pronto soccorso di Portoferraio in codice giallo, alcuni per intossicazione da fumo. Alcuni detenuti li avrebbero aggrediti e avrebbero dato fuoco alle suppellettili di almeno due celle. Gli agenti, secondo quanto appreso, sarebbero intervenuti per spegnere le fiamme rimanendo quindi intossicati. Il fatto è accaduto nel pomeriggio di domenica 3 agosto. 

I protagonisti della rivolta – denuncia Francesco Oliviero, segretario per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – sarebbero “tre detenuti di origine nordafricana”. “Il pretesto – prosegue – è stato quello di pretendere le celle aperte senza alcun vincolo di chiusura; al diniego del personale di servizio è seguita un’escalation di atti di devastazione e aggressioni. Solo grazie alla professionalità e al coraggio del personale e al tempestivo intervento del Gruppo di Supporto locale, si è potuto, non senza notevoli difficoltà, ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno dell’Istituto”.

"Non possiamo più tollerare questa deriva – tuona il segretario –, chiediamo l'immediata rimozione dei detenuti responsabili e un serio intervento da parte dei vertici dell'Amministrazione Penitenziaria. La Polizia Penitenziaria non è carne da macello", "pretendiamo sicurezza, rispetto e risposte concrete". 

 Il segretario del sindacato sottolinea nella stessa nota che "quanto accaduto conferma, per l'ennesima volta, le denunce del Sappe: l'invio indiscriminato di detenuti altamente problematici, già responsabili di criticità in altri istituti della Toscana, sta trasformando la Casa di Reclusione di Porto Azzurro in una polveriera pronta a esplodere". "A ciò - prosegue - si aggiunge una gestione che, a nostro avviso, necessita di un'immediata inversione di rotta: occorrono provvedimenti urgenti, sia sotto il profilo organizzativo che nella selezione dei ristretti da destinare alla struttura".