Rom in Toscana, Rossi: "Sì alle ruspe per togliere i campi, ma serve integrazione" / VOTA

Il presidente della Regione interviene alla firma del protocollo d'intesa con le associazioni che rappresentano i nomadi. CLICCA SUL NOSTRO SONDAGGIO

Un campo rom. Foto di repertorio  (Newpress)

Un campo rom. Foto di repertorio (Newpress)

Firenze, 1 agosto 2018 - "Giusto smantellare i campi rom mandando le ruspe. Ma non basta. Poi serve l'integrazione". Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi presentando il protocollo d'intesa con le associazioni dei rom per superare la logica dei campi e procedere a una maggior inclusione delle famiglie nella società. Un argomento controverso, nel quale si inserisce anche la tragica morte di Duccio Dini, vittima per caso di un inseguimento folle tra rom in auto.

 

Rossi mostra inflessibilità contro l'illegalità: "Faccio un appello anche alle forze dell'ordine: questi campi devono essere tenuti sotto controllo, non possono diventare luoghi di criminalità, di malaffare, bisogna entrare nei campi rom e controllare chi c'è, se è in regola e se non è in regola, e chi non è in regola deve essere sottoposto ai rigori della legge".

Bisogna intervenire con razionalità - ha aggiunto Rossi - e fare in modo che in Europa smettano di dire una cosa poco carina nei nostri confronti, cioè che noi siamo il Paese dei campi rom, abbiamo questa etichetta".

La Regione Toscana stanzierà 600 mila euro per l'integrazione scolastica di rom e sinti. Altri 1,5 milioni verranno riversati fra il 2018 e il 2019 per il superamento dei campi nomadi. Queste le cifre dell'accordo. 

"Nel 2014 i rom censiti nei campi erano 2.885 - ricorda il governatore -. Adesso sono all'incirca 2.100. La riduzione è già avvenuta. Sono stati i Comuni coi fondi europei che abbiamo loro assegnato a fare gli interventi adeguati". L'integrazione scolastica riguardera' circa 700 bambini, "che devono essere seguiti in maniera speciale, perche' qui si gioca la partita fondamentale dell'inserimento".