REMO SANTINI
Cronaca

Non fidarsi è meglio

Il commento del caposervizio della cronaca di Lucca della "Nazione"

Remo Santini

Lucca, 27 novembre 2016 - Lucca è splendida, ancora uno scrigno dai mille tesori per molti, con un potenziale esplosivo. Eppure, mentre ci rinfranchiamo a suonarcela e a cantarcela tra noi, il vero dramma continua a rimanere un altro: quello delle infrastrutture inadeguate. Che non consentono a chi vuole venire qui di farlo agilmente (facendoci rimanere fuori dai grandi circuiti e quasi abbandonati in mezzo alla Toscana) e soprattutto rendono difficile la vita ai cittadini negli spostamenti, con qualsiasi mezzo si intenda: in auto piuttosto che in treno o in bus. Abbiamo già avuto modo di parlare del ritardo di decenni che scontiamo, ma oggi (premettendo che non vogliamo colpire alcun politico né istituzione, ma solo fare una riflessione oggettiva) voglio ripercorrere quello che La Nazione ha scoperto in questi giorni.

Ebbene, il raddoppio della ferrovia Lucca-Firenze (è bene ricordare che per arrivare a destinazione serve ancora un'ora e mezzo anche se siamo nel 2016) è bloccato a causa della probabile necessità di una sopraelevata costosa da realizzare in quel di Montecatini, dove costruire un altro binario è di una difficoltà enorme per la presenza di condomini da abbattere. I toni trionfalistici utilizzati solo pochi mesi fa per annunciare l'avvio dei lavori, si stanno dunque rivelando zoppi. E i famosi assi viari? Lo scorso agosto rullo di tamburi per annunciare il via libera del Cipe a 84 milioni di euro per realizzarli: squillo di tromba, seppure con la consapevolezza che ci fossero da fare poi altri passaggi come quello sulla verifica finale dei tracciati. Ebbene, dopo tre mesi l'Anas non si è più fatta viva e pare proprio che di passi avanti non ce ne siano stati.

Poi la questione del nuovo ponte sul Serchio. Anche in questo caso bocche piene di ottimismo, ma per ora sono stati sbloccati solo i fondi (250mila euro) per la progettazione esecutiva e non ancora soldi per i cantieri. Infine, anche quanto le opere giungono a compimento (come nel caso del sottopasso di via Ingrillini) si scopre che, viste le dimensioni, rischiano di essere monche, perché in quel tunnel a S.Filippo i Tir non ci potranno transitare e forse nemmeno i camion. Non si tratta di voler attaccare il centrosinistra per la fase attuale o il centrodestra per il passato, o chissà chi altri. Riprendendo un detto popolare però, è proprio il caso di dire che quando si proclamano certezze sui tempi bisognerebbe essere più prudenti, per non illudere nessuno. Ecco perché, cari lettori, a volte fidarsi è bene. Ma non fidarsi è meglio.

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