Viareggio, 14 luglio 2023 – “Kataleya non è più a Firenze, probabilmente è stata portata all’estero”. Gianluigi Nuzzi, giornalista di cronaca nera e conduttore di “Quarto Grado” in onda su Rete4, sarà ospite domenica 9 luglio alle ore 21.30 della rassegna “Gli Incontri del Principe” all’hotel Principe di Piemonte di Viareggio. Intervistato da Stefano Zurlo, Nuzzi parlerà di alcuni importanti casi di cronaca, compreso quello della scomparsa della piccola Kataleya a Firenze e dei processi sulla strage di Viareggio.

Che idea si è fatto della vicenda di Kataleya, la piccola peruviana scomparsa dal 10 giugno da Firenze?
“Credo che possano essere privilegiate due piste. Una quella ancorata al contesto dell’ex hotel Astor, per cui la bambina può essere stata rapita per rappresaglia nei confronti dei parenti e, magari, rivenduta nella tratta dei minori. E questa è una pista che proietterebbe in uno scenario internazionale visto che dubito fortemente che la piccola peruviana sia ancora a Firenze. L’altra ipotesi è quella che chiama in causa dinamiche più vicine alla bambina, persone che insistevano nel suo perimetro di vita e che celano qualche segreto. Ecco perché i genitori hanno ripetuto a più riprese: chi sa parli. Stesso appello rivolto anche dal pm Tescaroli”.

Le indagini della Procura sono complicate da reticenze e false testimonianze da parte degli ex occupanti dell’albergo
“Bisogna capire quanto le false testimonianze siano dovute a volontà di depistaggio o persone che forniscono via via soltanto frammenti per ricostruire la verità. E’ presto per dirlo. Certo che il contesto dove il rapimento si è consumato non aiuta, perché i profili di microcriminalità di molti degli occupanti dell’ex Astor moltiplicano il ventaglio di ipotesi. Un contesto dove regnano microcriminalità, spaccio di droga, mercato nero degli spazi e degli affitti. Perciò, potrebbe essere un regolamento di conti, una vendetta, un atroce dispetto”.
La mamma di Denise Pipitone ha rivolto un appello ai genitori di Kata: “Raccontate tutto agli inquirenti”. Significa che potrebbero non aver detto tutto ai magistrati?
“Non ci vuole la signora Pipitone per immaginare che i genitori di Kata possano aver custodito qualche segreto, le dinamiche generate dal contesto dell’ex albergo possono determinare ritorsioni, la paura di rappresaglie, la pura di peggiorare la situazione. Se i genitori immaginano che la loro figlia sia viva e sia oggetto di un sequestro possono avere reticenze nel raccontare completamente tutto, potrebbero aver paura di far innervosire i rapitori della figlia. Se sanno che la figlia è tenuta prigioniera da determinate persone potrebbero temere immediate e ulteriori ritorsioni. Perché la speranza di tutti è che Kata sia viva”.
Viareggio è una città segnata dalla strage dalla stazione del 2009. I familiari delle vittime continuano a reclamare verità e giustizia
“I video che hanno immortalato quello che è successo alla stazione di Viareggio, in particolare quel video dove si vede un braccio alzarsi tra le macerie, dovrebbero essere trasmessi in tutte le scuole nell’ora di educazione civica. Nelle scuole dovremmo triplicare l’ora di educazione civica, vista come una sorta di appendice dovuta nell’ambito dell’orario scolastico. Queste sono le storie da far conoscere per sviluppare, sin da piccoli, un senso di verità che poi ti porta ad un sistema sociale migliore. Quello che è successo a Viareggio è una pagina infame della storia italiana”.