LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Caterina non ce l’ha fatta. Mamma coraggio resta a lottare da sola

Arezzo: la piccola era nata con il cesareo dopo l’arresto cardiaco di sua madre, finita in coma. Lo strazio del padre: "Le ha ceduto il cuore"

Arezzo, 2 dicembre 2022 - "La Cate non ce l’ha fatta". La voce s’inceppa tra le lacrime e affoga in gola. La vertigine del vuoto amplifica lo strazio di un padre, Gabriele Succi, piegato su una sedia del Meyer. Sua figlia Caterina Succi si è arresa. Era nata il 20 luglio 2020 all’ospedale di Arezzo, con un cesareo mentre la mamma Cristina Rosi era in coma per un arresto cardiaco. La donna, 38 anni, era al settimo mese di gravidanza quando, quel giorno d’estate, crollò a terra nel soggiorno della villetta di Alberoro dove era appena rientrata insieme a un’amica, dopo una mattinata a Careggi per i controlli ginecologici e cardiaci. Caterina ha subìto le stesse lesioni neurologiche di Cristina e da quel giorno, madre e figlia hanno viaggiato sui binari paralleli di ospedali, cliniche, terapie, diagnosi. 

Una foto commovente: il primo incontro tra mamma Cristina e Caterina
Una foto commovente: il primo incontro tra mamma Cristina e Caterina

Una vicenda che ha destato scalpore e mobilitato migliaia di persone tra le quali la rockstar Gianna Nannini e il cantautore Fabio Concato, amico della famiglia di Cristina. La mamma di Alberoro è una grande fan della Nannini e l’artista senese ha registrato per lei messaggi vocali per stimolarla nei lunhi mesi del coma. Dopo il risveglio, le ha inviato due video incoraggiandola alla ripresa e il 28 maggio in occasione del concerto a Firenze, Nannini aveva incontrato Gabriele consegnandogli una t-shirt autografata per la moglie. In questi due anni e mezzo, Caterina ha vissuto nella casa alle porte di Arezzo insieme al padre, circondata dall’amore dei nonni e delle persone che si occupavano di lei, giorno e notte. La bimba era ricoverata al Meyer dal "19 novembre per un virus che le aveva provocato un’infezione polmonare, un problema che si ripresentava a causa delle sue condizioni fragili. Avrebbe dovuto tornare a casa martedì ma lunedì si è manifestata la febbre alta e non si è più ripresa. Il suo cuoricino non ha retto", riesce a spiegare Gabriele con un filo di voce. 

Proprio lui qualche settimana fa aveva accompagnato la figlia a Roma, al Pediatrico Palidoro Bambino Gesù dove era seguita dagli specialisti che la sottoponevano a visite di controllo e terapia riabilitative. La storia di Cristina e Caterina ha commosso l’Italia e generato una catena di solidarietà chenon si è mai fermata. Subito dopo la tragedia, Gabriele Succi aveva aperto una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per garantire cure adeguate a moglie e figlia. E’ stato così che Cristina ha potuto sottoporsi a un piano di riabilitazione in una clinica neurologica in Austria, dove è rimasta otto mesi e dove si è risvegliata dal lungo sonno riuscendo a pronunciare la parola «mamma». Nel maggio scorso, il primo abbraccio con Caterina che non aveva mai visto e da luglio, la mamma-coraggio è tornata definitivamente a casa. In quella villetta dove, ora, il lettino di Caterina è vuoto.