
Stalking (immagine di repertorio)
Lucca, 28 febbraio 2023 – La sua era una vera ossessione, accompagnata dalla convinzione che quella ragazzina con la quale si era fidanzato fosse una sua "proprietà". Era arrivato al punto di vietarle di andare in piscina, perché gli altri non la vedessero in costume, la obbligava ad attivare la localizzazione del cellulare per pedinarla e pretendeva anche di gestirne i profili social, decidendo quali contenuti pubblicare e quali eliminare. E se qualcuno osava rivolgerle la parola, per il malcapitato erano minacce o botte. Intorno le aveva fatto terra bruciata.
Una classica vicenda di stalking, che però colpisce particolarmente perché i protagonisti sono due adolescenti lucchesi: lui 16 anni, lei appena 14. Il ragazzo è finito sotto inchiesta: la Procura minorile lo ha iscritto nel registro degli indagati per stalking e ha emesso un decreto di perquisizione personale e domiciliare, eseguito nei giorni scorsi a Lucca.
L’indagine era iniziata a ottobre sotto la direzione della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Firenze. Gli accertamenti della Squadra mobile della Questura di Lucca erano partiti dopo che la madre della minore aveva denunciato che la figlia, subito dopo aver iniziato a frequentare il ragazzo, aveva cominciato ad avere comportamenti anomali, era aggressiva e aveva cambiato improvvisamente le sue abitudini. Era così emerso che il 16enne aveva letteralmente plagiato e isolato la fidanzata, minacciando chiunque tentasse di avvicinarla chiedendole l’amicizia o semplicemente iniziando a ’seguirla’ sui social. In alcuni casi la situazione era degenerata in aggressioni, con schiaffi ad amici maschi, persino a scuola.
Le indagini hanno confermato che la ragazza era stata costretta ad attivare la localizzazione del telefono cellulare, in modo che il fidanzato potesse conoscere in qualsiasi momento la sua posizione. Da mesi lui le aveva vietato di frequentare amici maschi, di andare in piscina, per evitare che si mostrasse in costume, e di vestirsi come voleva. Si era inoltre appropriato della password di accesso ai social: li controllava sistematicamente o addirittura li utilizzava direttamente lui stesso, postando o cancellando messaggi dal profilo della fidanzata, a suo piacimento.
E lei, in preda a un forte senso di disagio, insicurezza e sudditanza psicologica, si era isolata da tutti, spaventata da possibili reazioni violente. Intanto i poliziotti hanno sequestrato nell’abitazione del 16enne due coltelli a serramanico, un coltello tipo ’Butterfly’ e una mazza da baseball, oltre al telefono cellulare su cui saranno svolti accertamenti. Un intervento tempestivo che forse ha evitato un epilogo ben peggiore per tutti.