MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Atleta di Taranto, nel 1959 il ritrovamento del campione più famoso della Magna Grecia

All’epoca non si vincevano medaglie d’oro ma anfore che rendevano ricchi: l'atleta non vinse soldi ma olio

Anfora

Anfora

Firenze, 9 dicembre 2022 - Il 9 dicembre del 1959 è stato un giorno storico per l’archeologia: è stata infatti ritrovata la tomba del cosiddetto Atleta di Taranto, un uomo vissuto nel V secolo a.C. Era un atleta e un campione, e questo eccezionale ritrovamento ha permesso di capire cosa facevano gli atleti di quel periodo nella Magna Grecia.

Nel feretro venne ritrovato lo scheletro di un uomo che nella mano sinistra aveva un ‘alabastron’ ossia un vaso porta unguenti di quelli utilizzati all’epoca dagli atleti. C’erano poi delle anfore e visto che la sua era una sepoltura solenne, pare che fosse molto più di un campione, un atleta capace di competere addirittura nelle arene di Atene, dunque onorato per questo come una divinità. Le anfore erano l’equivalente delle medaglie d’oro, erano colme di olio degli uliveti consacrati ad Atena, e ogni vincitore riceveva in premio fino a 100 anfore, dunque migliaia di litri di olio d’oliva, per un valore pari a 75mila euro. Il prestigio della sepoltura dell’atleta era dovuto al grande successo e alla notorietà di cui godeva, che lo rendeva una vera e propria star del suo tempo. Se la vittoria era il simbolo della supremazia e della gloria, i combattenti erano molto temuti, tenuti in considerazione e rispettati. Si è ipotizzato che l’atleta di Taranto doveva avere origini nobili e facoltose, dal momento per dedicare molto tempo all’allenamento doveva avere risorse tali da potersi permettere di non lavorare. Lo scheletro è stato ritrovato perfettamente conservato, si è pertanto potuto ricostruire le sue fattezze: era un uomo dalla corporatura robusta e muscolosa, molto attento alla forma fisica, era più alto della media dell’epoca, aveva spalle larghe e gambe esplosive. Doveva aver partecipato alle dure e faticose prove del Pentathlon, che comprendeva ben 5 diverse discipline: lancio del disco, nel quale eccelleva, salto in lungo (si è ricostruito riuscisse a saltare tre metri), lancio del giavellotto, lotta e corsa. Fra le giunture della scapola si individuarono segni di artrite, dunque alla fine pagò caro il duro allenamento al quale si sottoponeva: si pensa sia morto per l’eccessivo sforzo fisico molto giovane, aveva tra i 35 e i 27 anni. Nasce oggi John Milton nato il 9 dicembre 1608 a Londra. Massimo esponente dell’umanesimo britannico, ha scritto: La mente è un suo proprio luogo e in se stessa può fare un paradiso dall'inferno o un inferno dal paradiso.”