
Il colonnello Roccangelo Tritto
Firenze, 29 aprile 2022 - Fra pochi giorni i presidenti delle 120 sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri della Toscana, eleggeranno il loro nuovo Ispettore. Uno dei volti nuovi tra i candidati è il colonnello Roccangelo Tritto che ci racconta cosa è l'Anc.
"E' una associazione che raccoglie tutti i carabinieri che hanno terminato il loro servizio e vogliono continuare ad impegnarsi nel sociale mantenendo una vicinanza con l’Arma in servizio. L’origine di tale sodalizio risale al 1886 con la Società di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali. Oltre a carabinieri in congedo possono essere iscritti all’ANC anche i familiari e i “simpatizzanti”. L’associazione conta oltre 1700 sezioni, con oltre 170mila associati. In Toscana le sezioni sono 120 e sono presenti in tutte le sue provincie. La Toscana è la quarta regione in Italia per numero di sezioni. Vi sono anche 40 sezioni all’estero, presenti in 4 continenti, il cui coordinatore è il presidente della sezione di Rignano sull’Arno".
Poi una pennellata. "Dietro ai due pennacchi scarlatti, la divisa scura e Pinocchio al centro, che si divincola ci sono i carabinieri che non potevano lasciare un bambino a vagare indifeso perché i gatti e le volpi sono sempre dietro l’angolo. Dietro questa descrizione di Collodi sappiamo che se ci sono i carabinieri, c’è lo Stato. Uno Stato fedele ai propri cittadini e alle proprie cittadine". Ma vi è poi tutta questa differenza tra chi è in servizio e chi invece è in congedo?
"La differenza c’è e si nota tutta, ma non nella mentalità, nei valori, nella tradizione da tramandare. Potrei dire che l’una è la continuazione dell’altra. Una volta che uno si spoglia dell’uniforme non perde l’imprimatur avuto da trenta e passa anni di servizio o anche da uno soltanto perché ha fatto il carabiniere ausiliario. C’è un attaccamento all’uniforme e ai valori che questa rappresenta molto forti. Queste persone vogliono continuare a dare qualcosa alla collettività. In termini di vicinanza e di reale aiuto. Indossano i colori blu e rossi e offrono opera di volontariato, da ultimo presso gli hub vaccinali covid 19 in tutti questi tristi e dolorosi mesi di dolore, sofferenza e anche di speranza". Un’ultima domanda, secondo lei, che è candidato a diventare nuovo Ispettore regionale dell’ANC della Toscana, cosa occorrerebbe fare per migliorare ulteriormente questo sodalizio?
"Oltre ad ascoltare le istanze che legittimamente vengono da quelle sezioni lontane da Firenze e con pochi soci, d’intesa con la Presidenza Nazionale, mettere in campo quegli aggiustamenti che dovessero essere necessari per aumentare il numero dei soci e delle sezioni stesse. Far sì che il volontariato diventi centrale nell’azione dei soci e ognuno possa dare in base alle proprie competenze e disponibilità".