LAURA LUCENTE
Cronaca

Asportano ovaie e le congelano, dopo il tumore potrà avere figli

Una donna di 32 anni è stata sottoposta all’intervento nel centro specializzato dell’ospedale di Cortona. È il primo caso in Toscana. Mencaglia: “Tutto è andato secondo il protocollo”

Un intervento chirurgico

Un intervento chirurgico

Cortona (Arezzo), 23 novembre 2023 – Preservare un futuro di maternità e renderla più che possibile. Una storia che arriva dall’ospedale Santa Margherita di Fratta di Cortona, ormai considerato un punto di riferimento toscano e italiano per la procreazione medicalmente assistita.

Appena due giorni fa, per la prima volta in Toscana e nel centro sud Italia, è stato reimpiantato nel corpo di una paziente il suo tessuto ovarico crioconservato custodito dal centro di fisiopatologia della riproduzione umana dell’Ospedale cortonese.

Il centro guidato dal professor Luca Mencaglia, è stato coadiuvato nell’impresa dall’equipe ginecologica dell’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze. Un lavoro di squadra che ha permesso alla paziente, oggi 32enne, di poter sperare in breve tempo di gioire per la nascita di un figlio. Due anni fa la diagnosi di un carcinoma all’apparato intestinale. Prima di eseguire l’intervento oncologico, che l’avrebbe resa definitivamente sterile, le è stata proposta questa speciale tecnica prevista dal sistema sanitario nazionale.

Professor Mencaglia, qual è stata la reazione della paziente a questa possibilità?

"Non ha avuto alcuna esitazione. Vista la giovane età, nonostante la preoccupazione per l’importante tumore che l’aveva colpita, ha voluto fortemente tentare. L’equipe oncologica del dottor Alberto Mattei ha provveduto ad un prelievo bilaterale di tessuto ovarico, che è stato poi congelato e conservato nella nostra struttura di Cortona. Il percorso verso la guarigione è stato lungo e difficile ed è passato anche attraverso una chemioterapia intra addominale. Ma la remissione dal tumore è arrivata. Al termine di un periodo di sicurezza oncologica, abbiamo potuto provvedere al reimpianto del tessuto ovarico. Occorreranno circa 3 mesi affinché il suo corpo riprenda le normali funzioni ormonali. Oggi la paziente ha grandi aspettative ed è quasi incredula del risultato".

Si tratta della prima volta, ma è un percorso che state portando avanti da molti anni.

"Esatto e mi lasci dire che la soddisfazione di questo risultato ci rende ancora più orgogliosi del percorso. Già dal 2017 abbiamo eseguito numerosi trattamenti di criopreservazione di tessuto ovarico su pazienti provenienti da tutta Italia. Dal 2016 abbiamo effettuato più di 70 preservazioni lavorando in stretto contatto con il centro di Copenaghen, diretto da Claus Andersen, leader mondiale di questa tecnica, affermata nel nord Europa e che ha permesso la nascita di centinaia di bambini. Nel 92% dei casi è possibile il ritorno della funzionalità ormonale ovarica e nel 38% dei casi anche alla gravidanza".

Dal 2024 accedere ad un percorso di procreazione assistita sarà più alla portata di tutti con margini di tentativi che salgono fino a 6. Un risultato che la conforta?

"Il nostro centro è già pronto a rafforzare il suo ruolo di riferimento nazionale. Siamo già il centro pubblico più grande d’Italia. Chiuderemo il 2023 con 1600 prestazioni, il doppio di Careggi e il quintuplo delle Le Scotte di Siena".