ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Anziane rapinate a Empoli, immagini e testimonianze: a un passo dai picchiatori

Le telecamere hanno ripreso gli aggressori delle due donne. La sindaca Barnini: “I rapinatori sono minorenni, arrivati da fuori città”

La sindaca di Empoli, Brenda Barnini

La sindaca di Empoli, Brenda Barnini

Empoli, 12 gennaio 2024 – Le telecamere del sistema di videosorveglianza della stazione ferroviaria di Empoli li hanno immortalati durante la discesa dal treno nei minuti – una manciata – che hanno preceduto la terribile rapina in strada che ha trasformato in tragedia la passeggiata, dopo il pranzo dell’Epifania, di due anziane, due ’nonne’ di 83 e 70 anni. Altre, accese lungo le vie che costeggiano il sottopasso di via dei Cappuccini, ne hanno documentato poi la fuga con la borsetta di Carla Niccolai. Le facce sono quelle di quattro ragazzi. Giovani, giovanissimi. Molto probabilmente sotto i 18 anni, almeno in parte.

“I rapinatori sono minorenni, arrivati da fuori città", si è affrettata a specificare la sindaca Brenda Barnini rispondendo alle critiche sul fronte sicurezza urbana. La baby-gang, in effetti, sarebbe originaria di un paese della Valdelsa sul quale si è concentrata sin da subito l’attenzione della polizia che sta indagando. Manca poco, manca pochissimo alla risoluzione del caso. Anzi, dietro ai sospetti ci potrebbero già essere nomi e cognomi: gli inquirenti però mantengono al momento il massimo riserbo.

Del resto sono ore di lavoro febbrile, ore spese a incrociare immagini e testimonianze. Il racconto delle signore aggredite, ma soprattutto le parole di chi ha assistito alla scena o all’epilogo di questa. Inclusi gli agenti del Commissariato di Empoli che sono riusciti a interrompere il piano malefico della banda accendendo le sirene e inseguendoli a piedi.

"Vogliamo i nomi. Anche se ragazzini devono pagare per la brutalità del loro gesto – chiedono la verità Manuela e Riccardo Mussetti, i figli dell’ottantenne, la più duramente colpita –. È giusto che si prendano le proprie responsabilità. Nostra madre è stata trascinata per svariati metri sull’asfalto finché non sono riusciti a strapparle la borsa. Da allora è ricoverata in ospedale. Si è rotta bacino e omero, dovrà essere operata la prossima settimana. Non sapremo se potrà mai tornare a camminare. Pretendiamo sia fatta giustizia per lei, per noi, per la città che è rimasta sconvolta dall’episodio".

Ha finito tutte le sue lacrime, Carla, e il suo corpo già minuto appare ancora più fragile tra le lenzuola bianche del San Giuseppe. I suoi occhi all’improvviso sono quelli di una bambina, dolcissimi. "Mi hanno rovinata – trova la forza di sussurrare –, quei ragazzi potevano essere i miei nipoti".