
Simone Gheri direttore di Anci Toscana
Toscana, 24 aprile 2020 - Arriva forte l'appello: "Lo Stato rifinanzi il contributo spesa per i cittadini dei nostri Comuni toscani" sottolinea Simone Gheri, ex sindaco di Scandicci e direttore di Anci Toscana. Per tutta Italia sono stati stanziati 400 milioni, di questi 22 milioni sono stati dirottati in Toscana. Sono stati 'bruciati' in un battibaleno dai Comuni che li hanno tramutati in bonus spesa e/o pacchi alimentari. Si stima che 15mila famiglie siano rimaste fuori dal contributo mentre oltre 50mila ne hanno potuto godere.
"È evidente - dice Gheri - che il primo stanziamento deve essere riconfermato e messo a disposizione delle amministrazioni e quindi dei cittadini toscani. C'è necessità quanto meno di coprire le esigenze delle famiglie e dei singoli per un altro mese in attesa che il lavoro riparta". Chi soffre maggiormente? Secondo i dati Anci Toscana il 39 per cento dei Comuni chiede più risorse. "Sono le grandi città, i nostri capoluoghi di provincia. In primis Firenze, Prato e Pisa - evidenzia ancora Gheri- solo nei Comuni sotto i cinquemila abitanti è filato tutto liscio con la massima copertura delle richieste". L'operazione bonus spesa ha fotografato anche una nuova società ai tempi del Covid.
Persone che hanno chiesto ai Comuni il bonus che prima dell'emergenza erano autosufficienti. "È proprio così - conferma il direttore di Anci Toscana - hanno chiesto il contributo tantissimi cittadini che hanno perso il lavoro da un giorno all'altro o attendono la cassa integrazione o persone che andavano avanti con le loro attività a partita Iva ora ferma. Bisogna continuare a sostenere queste persone e queste famiglie finché il sistema produttivo non si rimette in moto".