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19 febbraio 2016: muore Umberto Eco

Il nome del grande intellettuale dal 1991 è anche quello di un asteroide

Umberto Eco

Firenze, 19 febbraio 2022 - Capita a pochi di vedere la propria tesi di laurea stampata andare a ruba. Fu così per quella di Umberto Eco sul ‘problema estetico in San Tommaso’. Le 300 compie iniziali di quello che divenne il suo primo libro, andarono esaurite in breve tempo, si decise perciò, in base alle tante richieste, si stamparne altre 200 copie. Era il primo dei tanti successi del grande semiologo diventato romanziere di fama internazionale. Che nella sua vita è stato scrittore, filosofo, saggista, professore universitario e molto altro.

Era il 1980 quando uscì il romanzo medioevale di ampio intreccio ‘Il nome della rosa’, best seller da oltre 12 milioni di copie. Suscitò consensi internazionali perché, pur essendo un’opera impegnata e ricca di erudizione, il lettore comune veniva introdotto con sapienza narrativa in una suggestiva realtà storica. La grande cultura venne da lui divulgata con eleganza in altre opere molto note, tra cui il ‘Il pendolo di Foucault’. Umberto Eco non fu solo autore di saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, ma anche attento e ironico osservatore della cultura di massa, oltre che esperto di musica: suonava il flauto dolce. Di ragioni per celebrare la grandezza e il suo grande sapere ce ne sono infinite. “L’uomo che sapeva tutto”, come è stato definito, se ne andò con discrezione, salutato da messaggi di cordoglio giunti dal mondo intero. Le sue opere e le sue perle di saggezza rappresentano l’immortale eredità di un grande della cultura italiana che il 19 febbraio 2016 ha lasciato tutti orfani del suo sguardo sul mondo. Il cui nome, dal 1991, è anche quello di un asteroide.

Nasce oggi

Massimo Troisi nato il 19 febbraio 1953 a San Giorgio a Cremano. Attore e regista tra i più amati, scomparso prematuramente dopo aver finito di girare ‘Il postino’, si è imposto col suo talento e la sua innata vis comica a partire dal successo del film ‘Ricomincio da tre’, in cui il suo napoletano diventava non solo comprensibile, ma ‘lingua anti-finzione’ per eccellenza. Ha detto: “L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate. Chest’è”.

 

Maurizio Costanzo