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Arezzo, 17 maggio 2025 – Al via il progetto CAD - Comunità Amiche della Disabilità per rendere la città di Arezzo sempre più inclusiva e accogliente nei confronti della disabilità. Il percorso, ideato a livello nazionale dalla SIDIN - Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo, prevede una serie di azioni di indagine sociale per evidenziare le capacità del territorio di fornire supporto alle persone con disabilità in termini di sviluppo personale, di partecipazione e di benessere, con l’obiettivo di evidenziare eventuali problematiche e prospettive di miglioramento.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Arezzo Comunità con Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi, All Stars Arezzo Onlus e PB73, ma la volontà sarà di coinvolgere le istituzioni, le cooperative, il terzo settore, le associazioni di volontariato, le realtà socio-sanitarie, le famiglie e il mondo sportivo, lavorativo, scolastico e turistico per concretizzare una comunità sempre più inclusiva e a misura di tutti. «Abbiamo promosso molti progetti e iniziative per permettere ad Arezzo di diventare una città accogliente e inclusiva - spiega Lucia Tanti, presidente della Fondazione Arezzo Comunità, - dunque il percorso CAD sarà ora un’occasione per ottenere una valutazione oggettiva e imparziale su questo operato e, soprattutto, per individuare margini di miglioramento e nuove strategie condivise dall’intera comunità».
Prospettive, opportunità e fasi del CAD sono state presentate nel corso di un convegno ospitato da palazzo Fossombroni alla presenza anche di Roberto Franchini e di Dalila Raccagli, rispettivamente direttore scientifico e coordinatrice del progetto a livello nazionale. L’intero percorso, promosso in collaborazione con Intesa San Paolo, sarà finalizzato a supportare in un’ottica di co-programmazione le comunità e i territori per stilare un quadro reale della situazione delle persone con disabilità nei loro contesti di vita, promuovendo anche un confronto diffuso in tutta la penisola per dar vita a processi di apprendimento reciproci e di sviluppo complessivo. Tre saranno i principali obiettivi perseguiti nei prossimi mesi per rendere più inclusiva la città di Arezzo: organizzazione di percorsi di formazione e sensibilizzazione sulla disabilità, promozione di sinergie tra le realtà pubbliche e private interessate dall’ambito della disabilità, e attuazione di progetti per una maggior autorappresentazione e autodeterminazione delle persone con disabilità perché siano ancora più titolari del loro progetto di vita. «Arezzo diventerà un laboratorio per generare modelli di reale inclusione - aggiunge il dottor Fabrizio Giorgeschi, direttore sociosanitario dell’Istituto di Agazzi, - puntando su una cultura condivisa della disabilità che coinvolga attivamente tutti gli attori del territorio. Questo progetto permetterà di ascoltare i bisogni oggettivi, superare le barriere culturali e strutturali ancora presenti, e costruire percorsi di autonomia e partecipazione che rendano ogni cittadino parte integrante e protagonista della comunità».