MONICA PIERACCINI
Cronaca

Riflettori sul sociale. Invalidità, fragili e disabili: ecco gli aiuti in campo

Dall’indennità di accompagnamento per le persone non autosufficienti agli interventi sul territorio di Asl e Comuni: la guida per l’accesso ai servizi

Inps
Inps

Firenze, 25 settembre 2023 - Insieme alle pensioni sono aumentati nel 2023 (anche se di pochi euro) i trattamenti assistenziali, dall’indennità di accompagnamento a quella di invalidità. Per sapere invece se e come saranno adeguati nel 2024, occorrerà attendere la prossima legge di bilancio. Per quanto riguarda l’indennità di accompagnamento - destinata a soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita – è pari nel 2023 a 527,16 euro al mese (era 524,16 euro mensili nel 2022 ed è dunque aumentata di 3 euro il mese). Per vedersi riconosciuta l’indennità di accompagnamento non ci sono limiti di reddito. Il non autosufficiente deve però rivolgersi al proprio medico curante, che farà una scheda clinica e rilascerà il certificato medico introduttivo. Questo potrà quindi essere utilizzato per fare domanda, direttamente tramite il sito dell’Inps oppure tramite un patronato o un’associazione di categoria dei disabili (Anmic, Ens, Uic, Anfass). Prima di ottenere l’accompagnamento, però, l’invalidità dovrà essere riconosciuta nel verbale rilasciato dall’apposita commissione medico legale al termine dell’iter di accertamento sanitario.

L’indennità non è l’unico aiuto destinato ai non autosufficienti, che la Cgil stima siano circa 25mila in Toscana. "Esiste un percorso previsto dalla legge regionale toscana per arrivare al riconoscimento di un pacchetto di servizi - spiega Chiara Tozzi, dello Spi Cgil Firenze – che si attiva rivolgendosi, dopo il medico curante, ai Punti Insieme presso i centri sociali del Comune, ovvero i punti di accesso per la presa in carico della persona non autosufficiente". "Assistenti sociali e Asl – prosegue – lavorano insieme per una prima valutazione della pratica, che poi passa all’Uvm, l’unità di valutazione multidisciplinare, composta da geriatri ed esperti e che stabiliscono l’indice di gravità della persona non autosufficiente, che può andare da 1 a 5". Quindi, in base all’indice di gravità e al contesto familiare (per esempio se la persona vive sola e così via) può essere assegnato un pacchetto di servizi, di competenza sia del Comune di residenza che dell’Asl, che possono essere sia infermieristici che di carattere sociale (come portare pasti a domicilio, pulire la casa).

"L’uvm può anche stabilire, nei casi più gravi, con indice 4 o 5, il ricovero della persona in Rsa oppure un ricovero di sollievo per due mesi l’anno", fa presente la referente della Cgil. In questo caso - e anche nel caso sei servizi erogati dal comune - viene valutato anche l’Isee. Per le rsa sono previste due quote: una a carico della regione, l’altra, che si chiama quota sociale o alberghiera, che è a carico del non autosufficiente, e per la quale ci possono essere dei contributi da parte del Comune.

La rivalutazione delle pensioni

Per avere la pensione dei ciechi civili, dei sordi o quella di inabilità, che va ai residenti in Italia tra i 18 e i 67 anni di età e ai cittadini comunitari ed extracomunitari che soggiornano nel nostro Paese non bisogna superare certe soglie di reddito. Per gran parte di queste prestazioni assistenziali, nel 2023 non si possono superare i 17.920 euro, mentre nel 2022 la soglia massima era più bassa, di 17.050 euro. Anche gli importi spettanti, a causa dell’adeguamento annuale, scattato il 1 gennaio 2023, sono cambiati. Per quanto riguarda la pensione ai ciechi assoluti, questa spetta per 13 mensilità ed è passata da 316,38 euro nel 2022 a 339,48 euro nel 2023 per i non ricoverati e di 313,91 euro per i ciechi ricoverati., con un aumento rispetto al 2022 di 21,36 euro a mese. Hanno 13 mensilità anche la pensioni per i ciechi parziali, per i sordomuti e gli invalidi civili totali (cioè la pensione di inabilità). Per tutte queste pensioni l’importo per il 2023 è fissato a 313,91 al mese, contro i 292,55 euro del 202. L’importo base delle pensioni d’invalidità civile totale al 100% può salire a 386,27 euro mensili se non si superano il limite reddituale di 9.102,34 euro per il beneficiario non coniugato e di 15.644,85 euro per quello coniugato. Al compimento del 67esimo anno, queste pensioni si trasformano in assegno sociale sostitutivo, o cui importo base è di 409,87 euro al mese. In questo caso per gli invalidi civili parziali il limite individuale di reddito è quello previsto per la generalità dei richiedenti l’assegno sociale, che per quest’anno è di 6.542,51 euro, mentre gli invalidi civili e i sordi devono far riferimento allo limite di reddito di 17.920 euro(era 17.050,42 nel 2022). 

Indennità di frequenza ai minorenni in difficoltà

Cos’è l’indennità di frequenza minori? E’ un assegno di 313,91 euro destinato ai minorenni ai quali sono state riconosciute «difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età» o una «perdita uditiva superiore a 60 decibel nell’orecchio 

Le diverse valutazioni e soglie di gravità

Il 33% è la soglia minima di invalidità. Con il 46% ci si può iscrivere nelle liste speciali dei Centri per l’impiego, dal 51% i lavoratori possono usufruire ogni anno di un congedo cure di 30 giorni, dal 74% scatta un assegno mensile. Gli invalidi titali hanno diritto alla pensione d’inabilità. 

E’ attiva la rete degli sportelli Spi-Na

Cosa sono gli sportelli Spi-Na? Sono gli sportelli Cgil dedicati in particolar modo, ma non solo, a chi si trova a fronteggiare i problemi connessi di non autosufficien- za e offrono assistenza nella compilazione delle richieste. Per informazioni: [email protected].