
bernini
Arezzo, 17 aprile 2024 – Al Circolo Artistico di Arezzo alle ore 18 di venerdì 19 aprile si rinnova la presentazione della quasi
autobiografia di Fabrizio Bernini, imprenditore
visionario e pioniere italiano dell’innovazione, ma la
presentazione questa volta è dedicata anche al mondo
della scuola, quel mondo cui Fabrizio Bernini è molto
attento e che, nella sua lezione di vita, può trovare
stimoli e spunti di riflessione. Spunti utili a tutti noi,
giovani e meno giovani.
Li possono trovare gli insegnanti, ma soprattutto i ragazzi, cui il libro potrebbe essere
benissimo dedicato visto che il suo percorso umano, professionale e imprenditoriale
inizia là dove inizia per tutti i bambini e le bambine: a scuola.
Il messaggio che più volte emerge dalla “quasi” autobiografia di Fabrizio,
rintracciabile nella narrazione sapiente di Filippo Boni, è semplice, struggente e
deciso: l’amore. Amore per la madre, per il padre, per la famiglia, ma anche amore
per le cose, per il fare ed il sapere. È l’amore che nella sua vita non lo fa mai
arretrare, non lo fa mai arrendere. È la curiosità, l’amore per la vita che lo spinge
sempre avanti. Il libro racconta quello che pare l’incarnazione della “vita activa”
preconizzata da Hannah Arendt.
Per lasciarci coinvolgere in un assaggio di questo incessante desiderio di vita attiva,
venerdì 18 aprile, nella cornice del salone delle feste del Circolo Artistico, Fabrizio
Bernini, accompagnato dalla sua voce narrante, Filippo Boni, presenterà a tutti, con la
sua naturale semplicità, il libro che narra la sua difficile e struggente, ma proprio per
questo meravigliosa, storia di vita e di impresa.
Come tessere di un mosaico, grazie alla ricostruzione storica ed alla narrazione
profonda di Filippo Boni, uno dopo l’altro i ricordi raccolti in questo libro
ricompongono il ritratto e il viaggio di un uomo coraggioso e impavido che
nonostante i dolori dell’esistenza ha sempre saputo rialzarsi, ha perseguito il suo
sogno e gli obiettivi professionali che si era prefissato fino a divenire uno dei più
grandi self-made man della storia della Toscana industriale