OLGA MUGNAINI
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Musei Napoleonici dell’Elba Giani: "Li amministriamo noi" Ma la gestione spetta al ministero

Il presidente della Regione Toscana replica all’interrogazione presentata dal consigliere Stella: "Disponibili a un accordo". Il direttore regionale Casciu: "Ci sono sette custodi per due sedi".

Musei Napoleonici dell’Elba Giani: "Li amministriamo noi" Ma la gestione spetta al ministero

di Olga Mugnaini

Fu una permanenza di appena dieci mesi, dal 4 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. E fu un esilio, con un Napoleone sconfitto, ferocemente arrabbiato, ma deciso a riprendersi i giorni di gloria.

Sta di fatto che all’Isola d’Elba, da cui riuscirà a fuggire, fece in tempo ad arredarsi due sontuose residenze, la Palazzina dei Mulini, detta anche Villa dei Mulini a Portoferraio, e Villa San Martino, la maison rustique, dimore degne di un vero imperatore, che ancora oggi, raccontano fasti e grandeur napoleonici, fra cimeli e arredi conservati in musei diventati statali, non sempre sono facilmente visitabili.

Fra orari ridotti e biglietterie solo in contanti, anche qualche settimana fa si è riaccesa la polemica, riportata da La Nazione, per l’impossibilità, ad esempio, di acquistare i ticket con un banale bancomat. Motivo? Manca il Pos. Così come manca il personale per ampliare l’orario di visita e tenere aperti contemporaneamente i musei napoleoniche. A questa carenza offre una mano il presidente della Regione Eugenio Giani che risponde a un’interrogazione del consigliere Marco Stella e altri, dicendosi disponibile a collaborare per migliorarne la fruizione.

"La Regione ha impostato una politica di valorizzazione e sviluppo della rete museale molto forte sul territorio toscano - afferma Giani - con forti investimenti sulla futura creazione di musei di interesse internazionale quali gli Uffizi diffusi per la Villa di Careggi, la Villa medicea dell’Ambrogiana a Montelupo, l’apertura del museo Siviero a Firenze, la trasformazione in centro espositivo per la fotografia dell’Excelsior di Montecatini e il recupero delle ex Terme del Corallo a Livorno. Siamo disponibili ad assumerci, in accordo convenzionale col Ministero, la gestione del museo della Residenza napoleonica, per garantire ben maggiori orari d’apertura e una promozione adeguata al significato culturale che può richiamare la presenza di Napoleone Bonaparte all’Elba".

Dalla Direzione regionale dei musei della Toscana, che comprende le Residenze Napoleoniche, si spera che tale collaborazione sia possibile, anche se nel frattempo si stanno già mettendo in campo accorgimenti: "Se avessimo personale sufficiente saremmo felici di aprire di più - spiega il direttore Stefano Casciu –. Purtroppo abbiamo solo sette custodi per le due sedi e il massimo che possiamo fare è averne sempre visitabile almeno una. Se il presidente Giani ha può di mettere a disposizione personale ce lo faccia sapere".

In via di soluzione anche la vicenda dei bancomat: "È vero, a parte i musei con un concessionario - aggiunge Casciu - gli altri, compresi i napoleonici non hanno il pos perché la direzione regionale musei non ha un conto in banca. Il ministero sta comunque trovando una soluzione per ovviare il problema. Nel frattempo i cittadini possono acquistare online il biglietto col sistema PagoPa della pubblica amministrazione, e mostrarlo dal telefonico all’ingresso".

Sulla vicenda delle aperture dei musei napoleonici all’Elba è intervenuto anche il capogruppo della commissione cultura al senato Paolo Marcheschi, che ne ha parlato col ministro Sangiuliano: "Sono già stati chiesti chiarimenti e presto andremo insieme all’Elba a verificare - ha detto Marcheschi -. Il ministro mi ha assicurato che alcune aliquote di personale derivanti dai concorsi che si stanno concludendo saranno destinate alla Toscana. Devo osservare che negli ultimi dieci anni c’è stato un decremento del personale dei musei italiani, a cui Sangiuliano sta ponendo rimedio".