Minaccia l’ex moglie. Offese in diretta social

Collegato su Facebook si taglia anche il braccialetto elettronico: arrestato

Non solo si è tagliato il braccialetto elettronico, ma ha anche pensato bene di fare con il suo gesto una diretta su Facebook: giusto per non farsi notare, verrebbe da dire. Per l’uomo è scattato l’arresto da parte dei carabinieri, con la reclusione nel carcere di Capanne. Si tratta di un cinquantenne di origini calabresi e residente nell’assisano. Era sottoposto, già da qualche tempo, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex moglie, con applicazione del braccialetto elettronico e con il divieto di dimora in Calabria per aver commesso in quel territorio atti persecutori nei confronti della donna. Qualche giorno fa l’uomo ha pensato però di rivelare ai social la sua situazione nei confronti dell’ex moglie e anche nei confronti dei militari, realizzando una diretta Facebook durante la quale ha prima minacciato la donna e, dopo aver inveito contro il personale dell’Arma dei Carabinieri, tagliandosi il braccialetto elettronico con una pinza.

Un’idea che ha finito per essere un autentico autogol. I fatti sono stati segnalati, inevitabilmente quanto immediatamente, dai Carabinieri della Compagnia di Soverato, dove l’uomo aveva commesso gli atti persecutori, all’autorità giudiziaria di Catanzaro, competente sul provvedimento. Il giudice di Catanzaro ha quindi emesso un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare che ha comportato la sostituzione del divieto di avvicinamento e di dimora con quello della custodia cautelare in carcere. L’uomo, che per lavoro viaggia in tutta Italia, è stato rintracciato nella sua attuale abitazione in Umbria dai militari della Stazione di Santa Maria degli Angeli, che lo hanno dapprima condotto in caserma. Al termine delle formalità di rito, è stato hanno accompagnato al carcere Capanne di Perugia, a disposizione dell’autorità generale.

Una vicenda che, per fortuna, non è finita nel sangue ma che acuisce un periodo difficile per quanto riguarda la violenza sulle donne in Umbria. Qualche giorno fa è stato infatti riaperto il caso di Maria Bella, 71 anni, trovata cadavere la primavera scorsa nella sua abitazione di San Biagio della Valle, a pochi chilometri da Perugia. La morte fu in un primo momento attribuita a una caduta dalle scale e derubricata come incidente, ma le successive indagini hanno portato all’accusa di omicidio volontario, al momento contro ignoti: Maria Bella sarebbe stata uccisa, probabilmente da qualcuno che conosceva bene e al quale – secondo la ricostruzione – aveva aperto la porta di casa. Il cadavere della donna venne trovato dal compagno, rientrato dopo una serata trascorsa con gli amici.

A Pistrino, in Altotevere, è stato invece arrestato dai carabinieri un 50enne di origine rumena accusato dell’omicidio di Marielle Soethe, 70 anni, trovata morta 11 mesi fa nella camera da letto della sua abitazione. Nei giorni scorsi il rumeno, vicino di casa della donna, è finito in carcere perché tracce del suo Dna sono state trovate in un mano della vittima, che sarebbe stata prima violentata e poi uccisa.

Maurizio Baglioni