ANTONIA CASINI
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Mare pericoloso, due morti Onde, vento e correnti fatali I primi tuffi finiscono in tragedia

Gli incidenti a Bocca di Serchio: vittime un italiano di 48 anni e un polacco di 39. Nella zona teatro del secondo decesso c’è il divieto di balneazione. Salvato un bambino. .

Mare pericoloso, due morti Onde, vento e correnti fatali I primi tuffi finiscono in tragedia

di Antonia Casini

e Enrico Mattia Del Punta

VECCHIANO (Pisa)

Il vento, le onde, soprattutto un punto dove le correnti sono pericolose. Lo sa bene chi spesso va lì. Chi viene da fuori, invece, nonostante i cartelli che segnalano il pericolo, no. Così il mare si è preso due vite, ieri intorno a mezzogiorno. Una doppia tragedia che ha colpito due Comuni, Vecchiano e San Giuliano, perché la zona è di confine. Per primo, a sud di Bocca di Serchio, nelle acque davanti alla penisola dei Gabbiani (nel Parco di San Rossore), è morto Giorgio Mazzotti, 48 anni, originario di Firenze, da qualche tempo ospite in una comunità della Valdinievole. Si pensa che abbia avuto un malore e sia poi annegato. Era con altre quattro persone, tutte adulte, che sono state salvate. Per qualche ora l’area si è trasformata in un maxi pronto soccorso con tanti sanitari, più ambulanze e anche l’elicottero regionale Pegaso. Ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Sono intervenuti anche i bagnini volontari, molto distanti tra l’altro dalla loro zona di intervento. "Abbiamo fatto il possibile", dicono disperati. La comitiva si era tuffata a Bocca di Serchio, ma poi la corrente ha trascinato tutti verso il territorio di San Giuliano. Il corpo della vittima si trova a Medicina legale per stabilire con certezza le cause del decesso. E per escludere eventuali responsabilità. In spiaggia è arrivato anche il primo cittadino Sergio Di Maio.

Pochi minuti dopo, un giovane, di origine polacca (Radom), Michal Kowalczyk, che aveva compiuto da poco 39 anni, è affogato a Bocca di Serchio, "in una zona dove è vietata la balneazione", spiega il sindaco Massimiliano Angori arrivato sul posto. Era con il figlio di 16 anni e un bambino di 8. I due minori si sono salvati, il più piccolo è stato trovato dalla mamma. Ma per l’uomo i 40 minuti di rianimazione non sono serviti. Il giovane era sul litorale insieme alla compagna e ai ragazzi, in visita qualche giorno in Toscana e ospite da parenti a Lucca. I tre si sono tuffati proprio vicino alla foce, dove vige il divieto di balneazione, segnalato in più lingue (oltre che in italiano, anche in inglese e francese). Volontari e bagnanti sono riusciti a salvare il ragazzo sedicenne. La spiaggia era un via vai di sirene, con gli interventi di Misericordia e Pubblica assistenza e l’utilizzo dei defibrillatori. Ma alla fine due vite si sono interrotte. Le notizie, data la quantità di persone soccorse, le località diverse interessate e i due uomini morti, si sono susseguite per molte ore, anche in modo confuso. In un primo momento si parlava di una barca che si era rovesciata. Ma le cose non stavano così: in acqua c’erano solo le imbarcazioni della capitaneria e dei vigli del fuoco (un battello pneumatico e una moto d’acqua da Lucca).

In riva al mare per le indagini e il supporto a familiari e amici delle vittime, anche la polizia di Stato e la municipale. Il corpo, in questo caso, è stato restituito alla famiglia. Tanti, ogni anno, i salvataggi in questo tratto di costa, anche se di solito vengono effettuati più verso Marina, nella spiaggia libera dove tuffarsi è consentito e ci sono i bagnini. Ieri, sono state tratte in salvo altre cinque persone. Non Giorgio e Michal. Un dramma che la comunità pisana ricorderà a lungo.