
Lippi rientra contro tutti. Ed è già pronta la sfiducia
CECINA Livorno
Il sindaco Samuele Lippi rientra in Comune e nomina la nuova giunta, ma già oggi potrebbe essere fuori gioco per le dimissioni contemporanee di consiglieri di maggioranza e opposizione.
La situazione si evolve di ora in ora a Cecina, dove in questi giorni le notizie invecchiano rapidamente. Di fatto il Pd ha sfiduciato il suo sindaco nell’assemblea di martedì sera con un documento in cui si chiede a Lippi di dimettersi e, in caso di risposta negativa, si indica ai consiglieri comunali di porre termine alla consiliatura. Un’eventualità prevista dalla legge per l’elezione diretta dei sindaci, che se da una parte affida al sindaco tutta una serie di poteri, dall’altra consegna ai consiglieri comunali l’arma finale e cioè la possibilità di far decadere il sindaco con le dimissioni in massa. Ieri, dopo la presentazione della nuova giunta, sono iniziate le interlocuzioni politiche. Oltre una parte dei consiglieri dem sono pronti a lasciare per far cadere Lippi anche i rappresentanti della Lega e di Forza Italia che comunque presenteranno anche mozioni di sfiducia.
La giornata è iniziata con l’ingresso di Lippi in Comune che consegna alla segreteria la lettera in cui annuncia la fine del periodo di autosospensione iniziato nel luglio scorso dopo il caso droga. Un atto che provoca le dimissioni ufficiali già annunciate del vicesindaco Giuseppe Costantino e degli assessori Paola Bernardo, Daniela Pampaloni e Domenico Di Pietro. Lippi in sostituzione della vecchia giunta ha nominato 3 nuovi assessori: Maurizio Pascucci, Federico Fulceri e Roberto Corsini. E’ in corso la nomina di un’assessora. A loro si aggiunge l’assessore al bilancio Katia Calderone che non si è dimessa. "Non ho ambizioni di potere personale – ha spiegato Lippi – ma solo quella di portare a termine il lavoro iniziato, nell’interesse dei cittadini che mi hanno votato. Ho fatto un errore per il quale chiedo ancora scusa, ma ho fatto un percorso, l’Asl ha certificato che non ho tracce di droghe nel sangue e sto seguendo una terapia di prevenzione. Il partito mi ha abbandonato, non mi hanno chiesto neppure come stavo, più rispetto dagli avversari".
Il Pd cecinese però ritiene che voler rientrare in Comune a soli tre mesi dal caso della cocaina sia inopportuno e per questo è pronto a far cadere il Comune che, se andrà in porto l’operazione dimissioni attesa già per oggi, o al massimo domani, sarà affidato a un commissario prefettizio fino alle elezioni, previste per la prossima primavera.
"Sin dall’inizio – dice la capogruppo (e deputata) di Forza Italia Chiara Tenerini – ho ribadito che fosse necessario, anche al fine di dare credibilità alle istituzioni che rappresentiamo, che il Pd imponesse le dimissioni al sindaco di Cecina o lo sfiduciasse apertamente, in virtù di un fatto oggettivamente grave". Il capogruppo della Lega Lorenzo Gasperini chiosa: "Il caso della cocaina è grave e Lippi doveva essere sfiduciato a luglio. Finalmente il Pd lo ha capito ed è arrivato a concordare con la nostra posizione. Per questo, se i consiglieri Pd si dimetteranno, lo faremo anche noi per far decadere Lippi".
Luca Filippi