"La nostra più grande soddisfazione? Riuscire finalmente a inserire molti nostri ragazzi collocabili, cercando soluzioni personalizzate e lavorando perché il maggior numero possibile di loro raggiunga questo traguardo". A raccontare questa piccola, grande rivoluzione è Cristiano Bencini, presidente di Trisomia 21 Aps, associazione fondata a Firenze nel 1979 da alcune famiglie con un figlio o una figlia con sindrome di Down.
1 Cosa è cambiato negli anni? "Un tempo le aziende erano molto diffidenti e le poche che ci chiamavano proponevano ai ragazzi lavori molto semplici, ripetitivi, che richiedessero poca formazione e interazione".
2 E adesso? "Molto è cambiato, grazie a un grande lavoro di sensibilizzazione che va avanti da anni. Ovviamente si deve migliorare ancora, ma abbiamo tante richieste per professionalità diverse. Alcuni ragazzi vengono inseriti in ruoli che comportano capacità di scelta e organizzazione autonoma, con possibilità di crescere all’interno delle aziende".
3 Cosa manca ancora? "Una sfida importante riguarda i percorsi di vita autonoma. Come associazione stiamo portando avanti alcuni progetti, ma è uno sforzo impegnativo e oneroso, che richiede l’aiuto di tutti".