MAILA PAPI
Cosa Fare

L’estate calda degli squali C’è un altro avvistamento

Segnalato a 40 metri della costa di San Vincenzo: "Forse una verdesca". Dopo l’esemplare di tre metri al largo di Livorno le autorità chiedono prudenza.

di Maila Papi

SAN VINCENZO (Livorno)

Un altro squalo. Questa volta è stato avvistato giovedì a 40 metri dalla costa a San Vincenzo. Un esemplare lungo circa un metro e mezzo, circa la metà di quello che era stato filmato al largo di Livorno nel pomeriggio del 20 giugno. Lo squalo visto a San Vincenzo si trovava nello specchio di mare di fronte al villaggio Riva degli Etruschi. La Guardia Costiera ha diramato una nota invitando tutti coloro che eventualmente facessero nuovi avvistamenti a darne immediata comunicazione all’autorità marittima al numero 0565. 221000 fornendo ogni informazioni sulle caratteristiche dell’esemplare, località dell’avvistamento, presenza di cuccioli, apparente stato di salute. Da parte della capitaneria si fa rilevare come le dimensioni dell’esemplare di questo ultimo avvistamento potrebbero far pensare a una verdesca, una specie piuttosto comune nei nostri mari e non pericolosa. Tuttavia si invita alla prudenza. Il sindaco di San Vincenzo Paolo Riccucci, senza sottovalutare l’avvistamento, ritiene che si tratti di un episodio non allarmante: "Il nostro mare per fortuna è pulito e ricco di pesci, un mare in buona salute. Da quello che ci è stato riferito sembra che si tratti di uno squalo verdesca. Tutta la costa è monitorata e seguiamo passo passo eventuali novità. In questo momento non è il caso di suscitare allarmismi".

E in effetti tra i due avvistamenti, lo squalo di Livorno a circa tre miglia dalla costa e di grandi dimensioni, e l’esemplare di San Vincenzo, più vicino a riva e più piccolo, potrebbe non esserci un collegamento. Se non la presenza in zona di banchi di pesce azzurro che potrebbero aver fatto da richiamo per un numero maggiore di predatori, di solito presenti più al largo e in acque più profonde. C’è da dire, inoltre, che in questi giorni sono centinaia le barche da diporto in mare tra Livorno, Piombino e le isole dell’Arcipelego. Centinaia di osservatori potenziali, armati di fotocamera del telefonino, che costituiscono una rete molto capillare di monitoraggio, al di là di tutte le pattuglie di Guardia Costiera, Finanza e altre presenze istituzionali. Forse anche per questo, rispetto al passato ,quando in pochi potevano documentare gli avvistamenti, oggi abbiamo più testimonianze. Non è detto che ci siano più squali, ma solo che riusciamo a vederli.