PAOLO CHIRICHIGNO
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Il precipizio di Osvaldo. Dalla rovesciata show alla droga e all’alcol : "Non esco più di casa"

L’attaccante argentino diventato famoso per un gol storico con la Fiorentina si confessa in lacrime: "Sono depresso". Aveva tentato di aggrapparsi alla musica fondando una rock band.

Il precipizio di Osvaldo. Dalla rovesciata show alla droga e all’alcol : "Non esco più di casa"

Il precipizio di Osvaldo. Dalla rovesciata show alla droga e all’alcol : "Non esco più di casa"

Dalla rovesciata della vita alla vita rovesciata. Sta tutto qui il tramonto di una stella del calcio: bello, ricco e ora molto depresso. Per i tifosi della Fiorentina il nome di Pablo Daniel Osvaldo evoca emozioni fortissime: la vittoria sul campo della Juventus grazie al suo gol (2 marzo 2008) e relativa mitraglia concessa ai tifosi, e la spettacolare rovesciata nell’ultima giornata di quel campionato, il 18 maggio. La Fiorentina doveva vincere contro il Torino e ci riuscì, grazie a una sforbiciata in sospensione dell’ argentino.

Osvaldo ha sempre vissuto al limite, ma ora l’ha superato. Sui social, la sua rivelazione in lacrime ha lasciato attoniti: "Devo fare alcune confessioni sulla mia vita. Per me è difficile, ma credo sia arrivato il momento, ne sento la necessità. Da tempo lotto contro la depressione che mi ha portato ad alcune dipendenze, alcol e droga: sento che la vita mi sta sfuggendo di mano".

Lui, il guascone che dopo i primi gol in A si presentò allo stadio con la Ferrari (intervenne Prandelli, suo allenatore a Firenze, per consigliargli un profilo più basso). Molto ha vissuto e altrettanto amato, Osvaldo: quattro figli da tre donne diverse (una di loro vive a Firenze), la scelta di indossare la maglia numero 9 della Fiorentina senza la minima esitazione, pur essendo appartenuta a un altro argentino un goccio più famoso di lui, il Re Leone Batistuta. Adesso, piangendo come un bambino nella penombra della sua casa argentina, Osvaldo appare l’esatto contrario di quello che voleva apparire: "Quello che voglio raccontare e condividere con voi è che sto facendo un trattamento psichiatrico, sto prendendo medicine, ho una malattia specifica, perdita di autostima, depressione e molte volte torno alle mie dipendenze, cado nell’autodistruzione. Ma non riesco a uscirne. Vivo solo chiuso in casa, non vado da nessuna parte, non m’interessa alzarmi dal letto, uscire dalla mia camera, mangiare. Sono caduto in dipendenze molto brutte che hanno solo peggiorato la mia depressione. Mi fa soffrire non aver voglia di condividere le cose con la mia famiglia, i miei figli. In passato sono stato un calciatore top, ero una persona completamente differente, orgogliosa e sicura di sé. Questa è una persona che non riconosco".

Parole come sentenze, la vita al limite gli ha presentato il conto, tutto e subito. Ha solo trentotto anni e un futuro incerto, la speranza è che ce la faccia, soprattutto dopo aver fatto raccontato la sua disperazione. Osvaldo è un creativo, ha girato il mondo in lungo e in largo (le sue squadre: Atalanta, Lecce, Fiorentina, Bologna, Espanyol, Roma, Southampton, Juventus, Inter, Boca Juniors, Porto e Banfield). Nel 2016 aveva tentato di aggrapparsi alla musica per allontanare i demoni, fondando la rock band ’Barrio Viejo’. Non è servito a nulla. Siamo certi che i compagni di quella Fiorentina si faranno vivi con lui, a cominciare dal capitano Dainelli. Nessuno ha dimenticato la mitraglia in faccia a Buffon, contro la Juve. Ora che Osvaldo rischia di puntare un’altra arma contro di sé, che qualcuno lo salvi.