I Baustelle on the road dal ’96 "Il segreto? Amicizia e stimoli nuovi"

Il gruppo fa tappa venerdì al MenGo Fest di Arezzo con l’ultimo album di successo intitolato “Elvis“

I Baustelle on the road dal ’96 "Il segreto? Amicizia e stimoli nuovi"

di Andrea Spinelli

"Dietro ad un progetto discografico c’è tutta la fatica fatta in studio da un artista e il live è il momento in cui quello sforzo viene ripagato, il momento in cui la risposta del pubblico ti offre il metro per valutare ciò che hai fatto" ammette Francesco Bianconi parlando del cammino che porta i Baustelle di Elvis - fra i migliori album del 2023, con una nomination al Premio Tenco che sembra quasi un’ipoteca - venerdì ad Arezzo per MenGo Music Fest, sabato a Pistoia Blues e il 5 agosto a Carsulae (Terni) per Suoni Controvento. "Per noi il concerto è il momento della verità, quello in cui le persone si incontrano e ascoltano ciò che abbiamo da dire. Un momento da vivere e consumare assieme che ha come suo elemento centrale, anzi costitutivo, la condivisione. Durante i concerti le canzoni riescono a prendere un’altra vita ed è quindi un Elvis diverso quello che proponiamo in tour".

Lo definite un album che fotografa la decadenza, immortala la caduta, non gli eroi.

"Nonostante i Baustelle vengano da Montepulciano, in Elvis ci sono diversi elementi indissolubilmente legati alla vita di città, a cominciare dal singolo Milano è la metafora dell’amore scritta in segno di gratitudine verso la metropoli da una persona che ci abita da vent’anni come me pur senza la pretesa di tracciarne la geografia o di comporre un inno".

“Betabloccanti cimiteriali blues” racconta pure di un prete che si crede Battiato.

"Sarà l’età, ma non sopporto la retorica dei predicatori che popolano la nostra quotidianità. Battiato si nasce, non si diventa. Qui è pieno di gente che si atteggia. Vedo un mondo con poca densità culturale, a tutti i livelli. Dalla politica alla musica".

Siete sulla strada dal ‘96.

"Il segreto della nostra longevità non è uno. Ma sono almeno due: l’amicizia e la voglia di guardarci attorno in cerca di nuovi stimoli. Eccetto i Rolling Stones, siamo durati di più di tutti i gruppi che ci sono piaciuti. E ci piacciono ancora. Peccato siano passati, avrei tanto voluto applaudirli ancora".

Cosa resta della provincia in un album così metropolitano?

"La provincia rimane un nostro tratto costitutivo, al di fuori della grande metropoli. Il disco originariamente era stato concepito come una galleria di perdenti, una carrellata di sfortunati Elvis cittadini, ma anche ai margini della provincia come, ad esempio, il protagonista di Gran Brianza Lapdance Asso di Cuori Stripping Club che si innamora di una ballerina dell’Est in uno locale notturno smarrito nelle nebbie padane".