FABRIZIO MORVIDUCCI
Cosa Fare

Gli Orlando, la Smi e la Toscana. Il primo welfare. E ora c’è l’archivio

A Fornaci di Barga l’immensa ’casa’ che ospita foto, brevetti e marchi della Società Metallurgica Italiana

Gli Orlando, la Smi e la Toscana. Il primo welfare. E ora c’è l’archivio

Gli Orlando, la Smi e la Toscana. Il primo welfare. E ora c’è l’archivio

La famiglia Orlando ha attraversato la storia d’Italia rappresentandone l’industria e l’economia, ma anche il potere. Il racconto di questa storia è custodito nelle carte dell’archivio storico della Smi, società metallurgica italiana, che si trova a Fornaci di Barga. Tutto il materiale storico, incluso quello di epoca risorgimentale che testimonia l’impegno degli Orlando nella nascita della nostra nazione, è di proprietà di Kme, l’azienda diretta discendente della Smi, che oggi è un colosso nella lavorazione del rame con quasi 300mila tonnellate di materiali lavorati venduti e oltre 3.000 lavoratori. Kme tra l’altro, a metà ottobre, ha riacquisito anche l’area museale dei rifugi antiaerei di Campo Tizzoro, aggiudicandosi all’asta i 2.256 metri quadri su cui si sviluppavano gli uffici e le gallerie sotterranee della Smi. Per l’archivio, le carte, le foto, gli oggetti sono stati sottoposti a vincolo dalla soprintendenza archivistica e bibliografica per la Toscana e sono curati da un’associazione specifica, l’associazione Archivio storico Orlando Smi, costituita dalla famiglia grazie all’impegno di Lucrezia Orlando e della cugina Elisabetta Ricciardi.

L’associazione, nata nel 2016, è impegnata nella tutela, e nella valorizzazione della documentazione conservata in archivio. Kme ha messo a disposizione l’immobile a Fornaci di Barga dove sono conservate le carte, il personale tecnico e la manodopera necessaria a sistemare i materiali. L’analisi dell’inventario ha portato all’identificazione di 2500 pezzi che riguardano gli atti dell’azienda, i brevetti e i marchi, ma anche le opere di assistenza sociale e un infinito archivio fotografico. In futuro si punta a dare sistemazione anche a macchinari e materiali, i progetti degli ambienti di lavoro, la tutela del lavoro stesso. "Il nostro obiettivo – dice Lucrezia Orlando – è rendere disponibile l’archivio storico della nostra famiglia, non solo per storici e studiosi, ma anche per visitatori e appassionati. Per il prossimo triennio l’associazione proseguirà con la catalogazione e il restauro soprattutto del materiale fotografico che rappresenta una testimonianza viva non solo industriale, ma anche e soprattutto uno spaccato della società italiana del tempo". La Smi venne costituita a Roma nel 1886, il primo impianto produttivo risale all’anno successivo a Livorno. L’espansione avvenne a fine Ottocento, nella zona della montagna Pistoiese. La famiglia Orlando, intuite le potenzialità dell’azienda, l’acquisì nel 1902. Molte furono le attività d’impresa, ma la metallurgia divenne prevalente dal 1911 con l’apertura dello stabilimento di Campo Tizzoro destinato alla produzione di munizioni per le forze armate italiane. Sulla montagna pistoiese nacque anche un modello di welfare.

Case, scuole, assistenza sanitaria, cooperative di consumo, colonie estive per i figli degli operai, una ferrovia a scartamento ridotto che trasportava le merci, ma serviva anche alle persone che potevano spostarsi tra Pracchia e Mammiano. Dalle carte dell’archivio storico emerge questo mondo, un microcosmo che negli anni ’40 arrivò fino a 6.000 operai. Addirittura nel 1940 la Smi realizzò a Limestre un’azienda agraria di 1200 ettari per approvvigionare gli spacci e le dispense delle fabbriche. Gli stabilimenti furono un centro di crescita, e affermazione sociale. Dopo la guerra l’azienda entrò al centro di una riconversione industriale puntando su diverse produzioni singolari come i dischetti di lega metallica per il conio dell’euro. La famiglia Orlando ha accompagnato questo cammino fatto di grandi imprese e imprenditori. Un cammino che è storia, ma anche la vita di tutti coloro che hanno contribuito anche con un piccolo passo.