di Antonia Casini
PISA
Un’altra nottata difficile nel Pronto soccorso di Pisa con due episodi violenti, uno dopo l’altro. Un 33enne ha spaccato un computer (un altro è stato gettato ma non si è rotto), un appendiabito, una sedia e un monitor nuovo davanti ai sanitari che hanno cercato di fermarlo. "Voglio farmi arrestare, non farvi del male, non so dove dormire", ha spiegato poi il giovane senegalese. E’ il quarto caso di aggressione in due mesi nella struttura da 90mila accessi l’anno con un bacino di utenza da tutta la Toscana. Il 33enne era arrivato con i carabinieri la sera di venerdì. Dopo essere stato arrestato per spaccio a Pontedera, in provincia di Pisa, e liberato, era tornato a casa di un conoscente con cui ha litigato. Quindi, si è rivolto al Cim, Centro igiene mentale, dove ha aggredito il personale. I militari lo hanno condotto al Ps. E qui ha tirato a terra un pc. Era presente un poliziotto in borghese, in quel momento, che lo ha calmato: aveva assunto sostanze. Nel frattempo è sopraggiunta una Volante. Lui, alla vista dei poliziotti, ha dato di nuovo in escandescenze. Ha sbatacchiato altro materiale. E’ stato bloccato dalla guardia e da un infermiere. "Non ce l’ho con voi, voglio andare al Don Bosco, almeno lì posso mangiare e ho un letto", ha detto. Gli agenti lo hanno quindi portato via, ma lui ha continuato a reagire creando problemi anche in questura.
Sono le 4 al Pronto soccorso di Cisanello e la notte è ancora lunga. In sala di attesa, adesso, c’è un’altra persona sospetta, non sembra un paziente che ha bisogno di cure. Anche in questo caso si attiva il vigilante che la direzione dell’Azienda ospedaliera ha deciso di lasciare in presidio 24 per su 24, proprio dopo gli ultimi avvenimenti. Sulla sedia - si capirà dopo - è seduto un tunisino, è passato dal ps due sere prima e si è lasciato al polso il braccialetto che indica il percorso di visita. Esce e prende una pietra che scaglia contro le auto in sosta. Anche stavolta viene fermato in attesa dell’arrivo della polizia che scopre che l’uomo - anche lui sotto effetto di sostanze - era ricercato per reati violenti. A luglio un’infermiera era stata minacciata con una siringa da un paziente e un’altra collega era stata presa a sputi dalla compagna di un uomo. A fine agosto, un giovanissimo era stato disarmato da un dottore in turno: aveva un coltello di 7 centimetri in mano.
Un grande tema quello delle persone con disagi o senza dimora che, non trovando riparo o cure altrove, si riversano in Pronto soccorso o in Psichiatria. Un argomento più volte sollevato dai sindacati. L’Aoup dal 10 luglio ha disposto un servizio di vigilanza giorno e notte, oltre al posto fisso, perché "le aggressioni verbali sono quotidiane", affermano gli operatori, e poi ci sono quelle fisiche. "In alcune occasioni, come quella del coltello, il pericolo per noi è molto alto".