"Fare di più per la formazione e la continuità didattica"

In Toscana l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha ottenuto risultati importanti, ma c'è ancora molto da fare. Occorre recuperare la legge per la continuità didattica e migliorare la formazione per il lavoro per permettere alle persone non vedenti di realizzarsi.

La Toscana è all’avanguardia nelle iniziative per chi non può vedere, ma tanto va ancora fatto. A spiegarlo Massimo Diodati, presidente regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti.

1 Quanti siete nell’associazione?

"Siamo 7.500 soci, un numero importante, ma che potrebbe crescere se si considera che gli iscritti sono solo un terzo di coloro che, dai trattamenti pensionistici, risultano essere ciechi o ipovedenti".

2 Quali risultati avete ottenuto negli anni?

"La Regione è un nostro compagno di viaggio da tanto tempo, basti pensare che in Toscana esistono l’unica scuola per cani guida e l’unica stamperia braille pubbliche in Italia. Poi ci sono tante attività che facciamo con assessorati, Comuni, altri enti. Stiamo infine lavorando molto sulla formazione, per ragazzi e insegnanti".

3 Cosa non va invece?

"Non ci sono cose che non vanno, ma cose da migliorare. Per esempio un tempo c’era una legge per la continuità didattica, che permetteva a bambini e ragazzi con disabilità di non cambiare insegnante. Occorrerebbe recuperarla. Andrebbe poi migliorata la formazione per il lavoro, permettendo alle persone non vedenti di realizzarsi al meglio nel loro impiego".