PINO DI BLASIO
Cosa Fare

E Siena soffre nella morsa fra Prato, Arezzo e Intesa: la multiutility Toscana

"Non abbiamo nessuna intenzione di fare le valigie e lasciare Estra. Chiediamo garanzie per tutelare un patrimonio della provincia". Il presidente della Provincia di Siena e sindaco di Poggibonsi, Davide Bussagli, liquida con una battuta ironica i boatos sulla voglia di Intesa, socia al 25%, di lasciare la holding dell’energia Estra, ormai lanciata verso la multiutility Toscana. L’assessore alle partecipate del Comune di Siena, Enrico Tucci, (il capoluogo ha il 15% di Intesa) invita tutti " a riportare il dibattito nelle sedi istituzionali".

Cosa ha innescato la nuova polemica a Siena? Da una parte la decisione del cda di Estra, con Francesco Macrì presidente, di far pesare il 65% circa in mano ad Arezzo (tramite Coingas) e a Prato (già in Alia), per dare un’altra accelerata al progetto multiutility. Dall’altra la legittima reazione della provincia di Siena, gli altri Comuni eccetto il capoluogo, che hanno l’85% di Intesa, che non vogliono essere messi ai margini del progetto.

"Abbiamo inviato una lettera ai vertici di Estra, approvata dal cda di Intesa - racconta il presidente Andrea Rossi - nella quale chiediamo di acquisire informazioni sui patti parasociali e sui piani industriali della società. Chiediamo garanzie sulla permanenza di una sede direzionale di Estra e dei circa 200 posti di lavoro a Siena. Vogliamo avere anche la certezza che Intesa possa sedersi al tavolo e dialogare con i soci. C’è un nuovo consiglio, io sono presidente da poche settimane e vorrei tutelare gli interessi del territorio e di tutta la Toscana".

Andrea Rossi è consapevole del fatto che, per mesi, i Comuni senesi si sono autoesclusi dal progetto multiutility. "Oggi pensiamo di poter avere un ruolo attivo, visto che siamo soci fondatori di Estra. Chiediamo anche che la partecipazione di Intesa su Estra non venga depauperata, ma valorizzata per garantire ancora dividendi ai Comuni".

Da Alia Multiutility filtra la prima apertura a Intesa. Piuttosto che aprire una fase di conflittualità è utile ricercare le condizioni per una collaborazione per mettere insieme le risorse.