Cosa chiedono i giovani all’Ue. Le nuove generazioni vogliono un’Europa sicura e più pulita

Incontro a Firenze fra gli studenti universitari e gli europarlamentari Covassi, Danti e Peppucci. I temi principali? L’instabilità internazionale, l’ambiente, l’economia e l’intelligenza artificiale. .

Cosa chiedono i giovani all’Ue. Le nuove generazioni vogliono un’Europa sicura e più pulita

Cosa chiedono i giovani all’Ue. Le nuove generazioni vogliono un’Europa sicura e più pulita

I giovani e l’Europa. Le risposte dell’Ue alle grandi sfide del presente e del futuro. Ma quali sono i temi che maggiormente stanno a cuore ai ragazzi e che secondo loro dovrebbero essere al centro del dibattito politico in vista delle elezioni europee? È presto detto: l’instabilità internazionale, coi fronti di guerra aperta, il cambiamento climatico, il costo della vita, l’impatto dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite e la disaffezione generale nei confronti della politica. Ecco gli argomenti indicati come centrali dagli studenti del Polo delle Scienze sociali di Novoli che ieri pomeriggio hanno partecipato all’evento "What do EU think?, le domande dei giovani agli europarlamentari in vista delle elezioni europee".

A rispondere ai vari quesiti, i parlamentari europei Beatrice Covassi del Pd, Nicola Danti di Iv e Francesca Peppucci di Forza Italia. "Tra pochi mesi saremo chiamati ad un grande appuntamento elettorale e molti di voi - ha detto la rettrice Alessandra Petrucci rivolta all’aula gremita di giovani, - potranno votare per la prima volta alle europee. Forse dall’incontro che abbiamo organizzato aumenteranno i dubbi. Ma il dubbio implica la necessità di riflettere, di pensare, di fermarsi di fronte ad un bivio a scegliere la giusta strada. Il dubbio serve anche a sottrarci all’influenza dell’opinione comune". Tra i presenti, anche l’assessore Cosimo Guccione, Massimiliano Montini, professore di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Siena, Marco Del Panta, segretario generale dell’Istituto universitario europeo e Lucia Pecorario, social media manager del Parlamento europeo in Italia. Raffaella, studentessa di Relazioni internazionali, nella sua domanda ha evidenziato "l’effetto divisivo della guerra israelo-palestinese, mentre per quanto riguarda la guerra Russia contro Ucraina l’opinione pubblica è stata compatta nello schierarsi con il Paese invaso".

E ha chiesto ai parlamentari quale dovrebbe essere "la posizione del Parlamento europeo riguardo al conflitto medio-orientale". "Dobbiamo perseguire il cessate il fuoco – ha risposto Peppucci –. Siamo a oltre 30mila morti e tutto questo è inaccettabile. Non sono più sufficienti gli aiuti dal cielo alla popolazione palestinese. Bisogna al più presto dire stop alla guerra". E Covassi: "Sugli esteri si vede quanto ancora l’Ue sia incompleta. In politica estera siamo deboli; non siamo riusciti ad avere voce unitaria. Sull’Ucraina sì, ma non è determinante il ruolo che stiamo giocando. Proprio due giorni fa abbiamo votato una risoluzione per la sospensione dell’accordo di associazione con Israele, finchè non ci sarà il cessate il fuoco".

E Danti: "Subito stop alle armi. E sì a due popoli, due Stati". Gli studenti hanno poi chiesto se non siano da rivedere i pacchetti di sanzioni contro la Russia. "Se le avessimo fatte subito sul gas e sul petrolio, forse oggi la guerra sarebbe finita. Ma eravamo troppo dipendenti dal gas russo", osserva Danti. Ancora, gli studenti hanno toccato i temi della sostenibilità ambientale e della "stanchezza dell’opinione pubblica riguardo alla guerra in Ucraina".

Senza tentennamenti le repliche: "Fondamentale investire sulle rinnovabili. E, riguardo al conflitto, dobbiamo continuare a difendere i nostri valori, altrimenti se abdichiamo l’Europa è finita. Non può essere il più prepotente a vincere, ma il buonsenso. Deve avere la meglio la linea forte dell’Europa, che non si ferma di fronte alle aggressioni".