MARCO
Cosa Fare

Bambin Gesù avvolto nella kefiah. Carrai: "Scelta sconcertante"

Un parroco attivo in attività politiche e sociali fa un presepe dove Gesù Bambino è avvolto nella kefiah, simbolo di antisemitismo e di Yasser Arafat. Una scelta che non rispetta la storia e che suscita sconcerto.

Carrai*

Leggo con stupore che il parroco di Ponsacco, un sacerdote molto attivo in attività politica sociale, abbia fatto un presepe dove a suo dire simbolicamente si condannerebbe il terrorismo di Hamas e di Israele. Premesso che personalmente trovo il parallelismo alquanto bizzarro perché sarebbe come dare di terroristi agli Stati Uniti e alla coalizione internazionale che reagirono dopo l’attentato delle Torri gemelle o alla Francia che reagì dopo il Bataclan o agli Stati Uniti che terminarono la lotta al nazifascismo sganciando due bombe atomiche in Giappone, ma al di là di questo c’è una cosa che ci crea sconcerto. Il Gesù Bambino avvolto nella kefiah. Posso capire che un odiatore dei social media possa arrivare a fare questo ma non un parroco per giunta attivo nelle vicende socio politiche e quindi che in teoria dovrebbe conoscere ed approfondire la storia. La Kefiah nasce come simbolo dei sostenitori del gran muftī Amin al-Husayni durante la grande rivolta araba. Il Gran Mufti è stato un noto antisemita, persecutore del popolo ebraico e alleato di Hitler e del nazismo nella seconda guerra mondiale. Successivamente è diventata il simbolo di Yasser Arafat, che fu visto raramente senza di essa. Arafat è notoriamente conosciuto per aver sottratto oltre un miliardo di euro di aiuti alla causa palestinese ai fini personali, abitudine correttiva ben nota a tutto il mondo dell’Olp come sia il Fondo Monetario Internazionale che il governo francese che addirittura l’Autorita Palestinese hanno dichiarato. Caro don Zappolini se proprio avesse voluto avvolgere il bambinello Gesù con qualcosa avrebbe potuto ricoprirlo nel Tallit perché Gesù era un ebreo, che ha fatto la presentazione al Tempio come anche i Vangeli ricordano e che non utilizzava simboli ma parole.

* Console Onorario di Israele