Anna Cherubini con il suo libro “Diventeremo Amiche. Emanuela Orlandi è scomparsa” alla Feltrinelli

Appuntamento con l’autrice oggi alle 18 in libreria

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Arezzo, 26 aprile 2024 – Oggi alle 18 incontro con Anna Cherubini con il suo libro “Diventeremo Amiche. Emanuela Orlandi è scomparsa. Le nostre vite si somigliano.” (ed. Solferino)

Dialoga con: Barbara Fabbroni

Luogo: Libreria Feltrinelli point Arezzo, via Garibaldi 107

Ingresso libero

Anna Cherubini, sceneggiatrice, scrittrice e autrice televisiva, lavora da anni come consulente editoriale e ghostwriter. Ha pubblicato Noi non ci lasceremo mai (con Federica Lisi, Mondadori 2015), L’amore vero (Rizzoli 2016) e L’estate dei sospetti (con Monica Mariani, Rai Libri 2022).

Il libro: Esistono nella vita destini paralleli e due di questi destini si sono sfiorati, quattro decenni fa, all’ombra del Cupolone. Sono quelli di Emanuela Orlandi e di Anna Cherubini. Entrambe figlie di funzionari vaticani, entrambe con famiglie numerose e amati fratelli maggiori, entrambe appassionate di musica. La loro è un’adolescenza degli anni Ottanta: gli incontri ai giardinetti, le chiacchiere sui muretti, le corse in bici o sui pattini, la passione per le canzoni di Baglioni. Anna ha per la ragazzina più grande un’ammirazione venata di timidezza: vorrebbe che fossero amiche. Pensa che forse presto lo diventeranno. Ma un giorno, quella ragazzina sparisce. E mesi dopo, il suo posto alla scuola di musica verrà preso proprio da Anna, che comincerà a frequentare gli stessi corridoi da cui lei è uscita, in quel giugno del 1983, per mai più tornare a casa. A distanza di tempo da quei fatti, Cherubini trova il coraggio per affrontare di petto la storia di un rapporto mai sbocciato e di un caso ancora irrisolto. Una tragedia su cui da una vita si interroga: sarebbe potuto succedere a qualsiasi figlia di un impiegato del Vaticano? Sarebbe potuto succedere a lei? Tornando sui luoghi, parlando con la famiglia Orlandi, attingendo ai ricordi, ricostruisce il dramma della scomparsa, le voci, le reazioni del loro piccolo ambiente protetto, le lezioni alla scuola di musica nelle strane classi miste di ragazzine e sacerdoti adulti, il mistero della terrazza «inaccessibile» sul tetto. Interroga così una vicenda molto raccontata da una prospettiva inedita, intima e sconvolgente, tanto che mentre la storia si dipana un’inquietudine sottile filtra tra le righe: come se la voce di Anna che racconta fosse un’eco della voce stessa di Emanuela.