Se nei primi giorni la rabbia per l’alluvione si abbinava alla speranza che gli aiuti sarebbero stati rapidi, ora serpeggia l’inquietudine. Perché a un mese dal disastro che ha colpito vasti territori fra le province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Livorno, è arrivato poco e nulla. Inizia a preoccuparsi anche il governatore Eugenio Giani, che venerdì ha chiamato a raccolta tutti i parlamentari toscani, di ogni colore politico, per chiedere una mano nel sollecitare i ristori.
"Abbiamo speso già fra gli 80 e i 90 milioni di euro per lavori in somma urgenza, autospurghi e recupero dei rifiuti – spiega Giani - ma per ora abbiamo ricevuto dal Governo solo 5 milioni. Le somme urgenze devono essere coperte entro 60 giorni e ne sono passati già trenta. Chiediamo che arrivino rapidamente almeno un centinaio di milioni: così c’era stato detto, ma per ora non è successo e comincio a essere preoccupato. Non intendo però fare polemiche: ho anzi voluto parlare con tutti i parlamentari in modo che si possa lavorare insieme per la Toscana, creando un fronte comune".
Oltre a più fondi, il governatore e commissario per l’alluvione ha sollecitato un decreto legge per la ricostruzione che potrebbe dargli più poteri e maggiore capacità di azione, riducendo gli appesantimenti burocratici. E nel frattempo? La Toscana sta lavorando per distribuire i fondi previsti dalla Regione stessa nel bilancio 2024 e che dovrebbero essere disponibili da inizio anno. "Abbiamo messo 50 milioni di euro per le imprese e 15 per le famiglie – prosegue Giani -. Al momento stiamo raccogliendo le domande. Poi, entro i primi quindici giorni di gennaio, prepareremo il bando".
Proseguono intanto i lavori per il progressivo ritorno alla normalità. I rifiuti sono stati raccolti al 90 per cento, tranne alcune realtà in cui devono asciugare prima di essere recuperati: in primis la zona industriale di Montale, nel Pistoiese. Fra le novità, anche l’ordinanza che è stata firmata ieri da Giani per aggiungere i Comuni di Reggello, Lastra a Signa, Dicomano e Montaione, tutti in provincia di Firenze, all’elenco delle aree formalmente interessate dallo stato di emergenza.
"Dai dati acquisiti dalla Protezione Civile Regionale – ha spiegato - sono emersi danni correlati all’evento emergenziale anche in queste aree e quindi abbiamo subito varato il provvedimento". L’inserimento nell’elenco permette appunto di chiedere ristori e interventi. Nessuna novità invece per le province di Lucca e Massa Carrara. "In questo caso la decisione è nazionale – conclude Giani -. Noi abbiamo avanzato la richiesta, inviando tutti i documenti necessari. Ora attendiamo che vengano esaminati".