
All’Elba per Napoleone solo contanti "Ma riusciremo a cambiare le cose"
PORTOFERRAIO (Livorno)
Le criticità che affliggono le Ville Napoleoniche dell’isola d’Elba sono varie e annose. Orario ridotto a 27 ore settimanali per carenza di personale che costringe le 2 ville a essere aperte mezza giornata per uno; poca manutenzione dei giardini; tempi dilatati di alcuni lavori, come quelli alla Villa di S. Martino che dovevano terminare nel 2020 e ancora non sono del tutto finiti.
Fa discutere l’assenza del pos e l’obbligo di pagamento solo in contanti, con tanto di cartello “Cash only“. Abbiamo sentito il direttore Andrea Camilli.
Come mai questa situazione?
"Si tratta di una norma che riguarda i musei governativi centralizzati che dipendono dalla direzione regionale e che non hanno dato le biglietterie in concessione. La direzione non può ancora aprire un conto bancario autonomo, quindi non può dotarsi di pos. È un problema amministrativo a livello nazionale, non riguarda solo le Ville Napoleoniche. I luoghi della cultura che ne sono dotati sono in regime di concessione a terzi. Sono però fiducioso che riusciremo a cambiare le cose".
Che altre novità ci sono?
"Con i fondi del Pnrr abbiamo 2 milioni di euro per il restauro dei parchi e dei giardini delle Ville Napoleoniche e 600mila euro per l’adeguamento energetico. Stiamo progettando il nuovo ingresso per il museo della Villa dei Mulini con maggiori controlli di sicurezza".
E per la carenza di personale?
"Siamo coscienti che 27 ore settimanali a museo non sono soddisfacenti, vorremmo aumentare a 8 le ore di apertura giornaliere. Per adesso cerchiamo di tenere sempre aperta una delle 2 ville con dei turni. Il Ministero sta facendo nuove assunzioni per il personale di vigilanza a livello nazionale, ma portare il personale sull’isola non è semplice, oggi gli alloggi di servizio non sono più fattibili".
Valerie Pizzera