"Abbiamo impiegato dodici anni per accettare che nostro figlio è gay"

Presentato a Arezzo il libro "Genitori fortunati", che racconta storie di famiglie credenti che hanno accettato l'omosessualità dei figli come un dono di Dio. Un momento di riflessione voluto dal vescovo Migliavacca nel solco delle aperture di Papa Francesco.

"Abbiamo impiegato dodici anni per accettare che nostro figlio è gay"

"Abbiamo impiegato dodici anni per accettare che nostro figlio è gay"

"Ci abbiamo messo dodici anni per comprendere, ma adesso abbiamo accettato la omosessualità di nostro figlio come un dono di Dio". La presentazione del libro Genitori fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli (Effatà Editrice) al Seminario vescovile di Arezzo ha consentito di raccontare altrettante storie, contenute nel volume, con tre mamme che hanno accettato di confrontarsi con il pubblico. Un momento di riflessione voluto dal vescovo Andrea Migliavacca nel solco della via tracciata da papa Francesco che ha aperto alla benedizione degli omosessuali in chiesa.

Toccante la storia di una mamma emiliana di quattro figli che ha raccontato le sue difficoltà ad accettare l’omosessualità del figlio: "Lo abbiamo scoperto dopo una lunga presenza all’estero per l’Erasmus – ha raccontato la donna sotto stretto anonimato – da un po’ nutrivo qualche dubbi, mio marito mi consigliò di chiederlo direttamente. Quando mi figlio me l’ha confessato in un istante mi è cascato il mondo addosso".

Pensava di avere una vita perfetta, fatta di fede e amore, e invece è andata in pezzi: "Per dodici anni non sono riuscita ad accettare la situazione e il rapporto con mio è stato raro e conflittuale", ha svelato la madre.

Una famiglia credente, spesso al servizio degli altri in parrocchia e in altre associazioni benefiche si trova di fronte una situazione inattesa con un figlio che nel 2005 aveva poco più di vent’anni: "È stata un’esperienza che ci ha segnato e ci ha insegnato – ha continuato la mamma – nessuno è preparato ad accettare che non ci saranno matrimoni, non ci saranno nipoti". Un giorno, all’improvviso, è scattata la molla: "Ho scoperto che l’omosessualità non è una maledizione e dal 2017 con nostro figlio i rapporti sono tornati splendidi. Con la forza dell’amore che ci ha trasmesso Dio".

Federico D’Ascoli