ALDO CURSANO
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Toscana, regina delle ferie

Il commento

Firenze, 11 agosto 2017 - Già nell'estate 2016 si intravedevano segnali di ripresa del turismo interno ma il 2017 è l’anno dove la Toscana consolida la ripresa e, oltre a rafforzare il suo trand positivo nel turismo straniero, registra una importante ripresa nella domanda interna. Le famiglie italiane che scelgono la Toscana lo fanno nel 63% dei casi per il mare, nel 30% per le città d’arte e borghi e il 7% per la montagna. Il punto di vista analizzato dal centro studi Fipe è privilegiato perché passa dal bancone del bar ai tavoli del ristorante, dalle pasticcerie e gelaterie ai luoghi del divertimento quindi si monitorizza ogni tipo e forma di vacanziere a prescindere da dove esso arriva e alloggia. Si si va oltre alle presenze nelle strutture ufficiali che ormai rappresentano appena un terzo del complesso dei turisti che scelgono una destinazione. Chiunque per mangiare o bere qualcosa deve passare dai nostri Pubblici esercizi che sono la «casa fuori casa» degli italiani, ed è proprio da questi luoghi che fotografiamo il cambiamento degli stili di vita.

Nei 3 mesi estivi (luglio – Agosto – Settembre) si concentra oltre il 50% delle presenza turistiche dell’intero anno nella nostra regione per una spesa di oltre 4,6 miliardi di euro in crescita del 7,1% rispetto al 2016. Per colazioni, pranzi, cene, spuntini ed aperitivi si spenderanno 1,3 miliardi di euro, il 75% fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie.

La crisi di questi ultimi anni ha messo a dura prova la «società del benessere» cui un po’ tutti ci eravamo abituati (e che siamo consapevoli che non possiamo più permettercela).

Prima della crisi andava in vacanza un italiano su due, durante la crisi un italiano su 4 ed adesso siamo ad una ripresa con uno su tre ma non bisogna mai dimenticare che ben il 66% di italiani ancora oggi non può permettersi un giorno di vacanza.

La nostra analisi conferma che la leva del prezzo è sempre più strategica nelle scelte degli italiani: da un lato c’è il grande desiderio e sogno di una vacanza ma dall’altro manca la disponibilità economica e si tende a risparmiare su tutto a partire dal dormire, dall’utilizzo di spiagge libere e dai pranzi in borse frigo preparati in casa. Per fortuna si risparmia su tantissime cose ma non sui piacere della tavola e sul divertimento serale dove c’è ancora una predisposizione alla spesa importante cui nessuno è disposto a rinunciare. Il turismo e le vacanze estive in generale rappresentano una necessità irrinunciabile per il nostro stile di vita e per la cultura occidentale, per questo deve essere sostenuta e mantenuta perché essa è industria di pace e di cultura ed è la massima espressione della libertà individuale.

* Aldo Cursano è presidente Fipe Confcommercio Toscana