Mettiamo in fila le promesse. Poi la verifica

Tra qualche mese la verifica sulle dichiarazioni dei presidenti delle nostre tre regioni, Umbria, Toscana e Liguria, dopo le tragedie sul lavoro degli ultimi giorni

Il magazzino esploso

Il magazzino esploso

Firenze, 9 maggio 2021 -  Mettiamo in fila le dichiarazioni dei presidenti delle nostre tre regioni: Umbria, Toscana e Liguria. Le mettiamo da parte e gli chiederemo conto tra qualche mese quando i riflettori forse si saranno nuovamente appannati su giovani e lavoro. Donatella Tesei, presidente umbra dopo la tragedia di Gubbio: "Proprio a qualche giorno di distanza dal Primo maggio in cui si è celebrato il valore ed il diritto al lavoro, arriva questa terribile sciagura, che colpisce Gubbio e tutta la nostra regione, che ci ricorda e soprattutto ancora una volta ci impegna, ognuno per le proprie competenze e al di là della retorica, a fare quanto più possibile affinché non si perda la vita mentre si sta svolgendo il proprio lavoro".

Eugenio Giani, numero uno toscano, dopo l’immenso dolore per la morte di Luana D’Orazio nell’orditura di Montemurlo: "Non si può morire sul lavoro a nessuna età. Luana, una giovane mamma di 23 anni è rimasta coinvolta in un incidente sul lavoro, intrappolata in un macchinario tessile, nell’azienda dove lavorava. Lascia una bambina piccola alla quale va tutta la vicinanza di una regione intera. Continueremo ad impegnarci costantemente per la tutela del lavoro, per tutti e sicuro".

E il presidente ligure Giovanni Toti per il primo maggio aveva sottolineato con il suo partito Cambiamo: "Sicurezza e indipendenza economica devono entrare a far parte del mondo di giovani e donne se vogliamo una società inclusiva e un tessuto produttivo più ricco". Chiederemo rispetto di queste parole a tutti e tre tra qualche settimana, vediamo cosa avranno fatto di concreto sul territorio. Intanto ricordiamoci la scritta apparsa in piazza Santa Maria delle Carceri durante lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil: "Intollerabile". E’ intollerabile quanto è successo, sarà intollerabile che alle parole non seguano fatti concreti e nuovi. L’insicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale.