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Laura Paoletti in panchina con Montella: è aretina la prima donna "team manager" di serie A. Dalla laurea in psicologia alla gestione dei campioni del calcio

Scelòta da Andrea Delal Valle, farà da filtro tra la dirigenza e spogliatoio. Dalla comunicazione delle sostituzioni alla gestione delle trasferte, degli impianti e degli allenamenti della Fiorentina. Edi Pieve a Socana, l'altra sera al Comunale come i Viola SU LA NAZIONE IN EDICOLA OGGI

Laura Paoletti alla Fiorentina

Arezzo, 20 agosto 2014 - Laura Paoletti da Pieve a Socana, 34 anni, una laurea in psicologia, da questa stagione è la team manager della Fiorentina, la prima donna in assoluto in serie A con questo ruolo.  Nell’amichevole di lunedì sera allo stadio Comunale di Arezzo, al momento delle sostituzioni si è notato il suo caschetto castano chiaro scendere sul gessato ufficiale della Fiorentina. Laura Paoletti si è alzata dalla panchina per le sostituzioni alzando, in mancanza del quarto uomo, anche il cartello luminoso con i numeri di maglia. Ma questo è soltanto uno dei compiti, il più semplice ma anche quello che la renderà più riconoscibile al grande pubblico, della psicologa casentinese che sta scalando a grandi falcate il mondo viola. Le biografie la danno residente a Rassina ma in realtà è di Pieve a Socana, altra frazione di Castel Focognano dove vivono il padre Sapio, la mamma Elsa e la sorella più piccola. Gestirà calciatori milionari e le loro esigenze, organizzerà gli allenamenti di concerto con l’allenatore Vincenzo Montella, coordinerà l’utilizzo degli impianti, parteciperà alle riunioni relative al campionato, sarà un punto di riferimento per le trasferte, farà da filtro tra dirigenza e spogliatoio. Situazioni che richiedono ottime capacità gestionali. Quelle che Laura Paoletti ha dimostrato di avere in otto anni all’interno del club dei Della Valle. Come tutor Laura ha aiutato i ragazzi a districarsi nella vita e nei problemi di tutti i giorni, con una speciale attenzione ai possibili disagi psicologici. La nuova team manager si è occupata anche dei progetti all’estero della Fiorentina, soprattutto di tipo scolastico. L’unica che ci concede qualche battuta è mamma Elsa, dal telefono di casa: «Per noi è un grande orgoglio — ci dice — se la Fiorentina l’ha scelta per un ruolo così delicato significa che ha apprezzato la sua professionalità in questi anni».