L’Arezzo non trova la password di Indiani

Fase nera per gli amaranto che subiscono il pari nel finale a Trestina. Squadra sottotono, servono più grinta in attacco e benzina in difesa

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di Luca Amorosi

Cercasi disperatamente l’Arezzo di inizio stagione. Quello che vinceva, non subiva gol e dava sempre un’impressione di superiorità in campo. Era evidente che non avrebbe potuto vincerle tutte e che sarebbe potuto arrivare un momento difficile, come accade sempre nel corso di una stagione.

Tuttavia, quello che stanno vivendo gli amaranto non è più un periodo passeggero: sono ormai dieci giornate che il Cavallino zoppica, mostrando una flessione graduale ma inesorabile. E se all’inizio la mancanza di continuità nei risultati era da imputare anche a episodi sfavorevoli (come le espulsioni con Ponsacco e Livorno in casa), ultimamente l’Arezzo ha steccato anche le prestazioni: la più clamorosa contro l’Ostia Mare, ma anche in fasi delle ultime sfide con Tau e Trestina.

Ieri, per la seconda volta di fila, l’undici di Indiani non ha saputo gestire il vantaggio ottenuto a inizio gara subendo il pari nello stesso momento in cui, sette giorni prima, il Tau ribaltava la contesa al Comunale. Segnale chiaro che a livello mentale la squadra ha perso sicurezza e consapevolezza. La difesa in campionato prende almeno un gol a partita ormai da sette turni, denotando una mancanza di concentrazione e di intesa tra i componenti del reparto, quasi mai gli stessi tra una domenica e l’altra.

E in attacco la solfa è ormai la stessa da troppo tempo: gli amaranto faticano a segnare e quando trovano la via della rete in avvio di gara, poi non riescono a incrementare il vantaggio, finendo per rischiare sempre di essere raggiunti.

È una squadra, insomma, che ha perso smalto in tutte le zone del campo e in quasi tutti i suoi interpreti, spaesati, forse, anche dalle costanti rotazioni in formazione. E qui non si può non chiamare in causa anche la guida tecnica: domenica hanno destato perplessità le esclusioni dai titolari di Zona, Castiglia e Convitto, i tre migliori nella disfatta contro il Tau.

Ma soprattutto, sorprende e delude vedere come in tante giornate non si sia ancora riusciti a trovare un rimedio né per migliorare la fase di finalizzazione, né per aggiustare quella difensiva.

Da un allenatore esperto e vincente come Indiani, è lecito aspettarsi che la famosa "password" citata spesso negli ultimi giorni venisse trovata prima che la situazione diventasse da dentro o fuori, come lo stesso Indiani ha detto dopo il triplice fischio di Città di Castello.

Anche perché ciò che per tutti era mancato nella passata stagione, ovvero un allenatore vincente e un direttore scafato e competente, quest’anno sulla carta ci sarebbe.

Eppure, a una giornata dalla fine del girone d’andata l’Arezzo attuale ha appena due punti in più di quello dell’anno scorso. E meno male che la Pianese ieri non è andata oltre il pari in casa contro il Grosseto: i punti dalla vetta restano "solo" cinque.