L’Aquila si ferma al palo: ancora senza gol

Jallow e Pietra centrano i legni nel finale, in precedenza i rossoblù buttano via diverse buone occasioni. Lo 0-0 premia l’Olbia

Migration

MONTEVARCHI

0

olbia

0

MONTEVARCHI (4-1-4-1): Mazzini; Boccadamo, Tozzuolo, Gennari (69’ Saporiti), Martinelli; Nador; Boiga (18’ Cerasani; 80’ Italeng), Giordani, Pietra, Kernezo (80’ Fiumanò); Jallow. A disposizione: Rossi, Bertola, Mané, Marcucci. Allenatore: Malotti (in panchina Bencivenni).

OLBIA (3-4-1-2): Gelmi; Brignani (61’Gabrieli), Bellodi, Emerson; Fabbri (61’ Babbi), Minala (85’ Occhioni), La Rosa, Travaglini; Biancu; Ragatzu (85’ König), Contini. A disposizione: Van der Want, Renault, Incerti, Zanchetta, Sanna, Boganini, Finocchi. Allenatore: Roberto Occhiuzzi.

Arbitro: Di Reda di Molfetta (Tini Brunozzi- Lauri)

Note: Spettatori 548 di cui 283 paganti e 265 abbonati per un incasso totale di 6175 euro. Angoli 5-3. Ammoniti Pietra, Travaglini, Martinelli, Giordani, Minala, Italeng e König.

MONTEVARCHI – Fermata due volte dal palo e in diverse circostanze dal portiere ospite, l’Aquila deve digerire suo malgrado il pari stretto con l’Olbia. E dire che i rossoblù, privi di big come Amatucci e Lischi, per non parlare degli assenti di lungo corso Biagi, Barranca e Alagna, ce l’hanno messa tutta per regalare i primi tre punti del torneo ai tifosi e, soprattutto, al loro allenatore Roberto Malotti. Poco prima dell’incontro, infatti, il tecnico fiorentino ha accusato un lieve malore e per precauzione è stato accompagnato in ospedale. Confortante l’esito dei controlli ma il mister ha lasciato logicamente il timone della squadra al suo fidato vice Gabriele Bencivenni. Già mercoledì a Reggio Emilia Malotti dovrebbe riprendere le redini.

Dalla gara d’esordio al Brilli Peri, intanto, è spuntata la certezza che il Montevarchi è in crescita, di condizione e intesa. In avvio i padroni di casa sorprendono i bianchi di Gallura con un inedito modulo 4-1-4-1. Brilla come centromediano l’ex Spal Steven Nador, mentre Kernezo è un vero stantuffo sulla fascia. Di fronte a un avversario compassato i valdarnesi partono col turbo. Pietra sfiora subito il bersaglio con un tiro – cross e al quarto d’ora viene ignorato un fallo evidente in area di Bellodi su Giordani. Si fa male anche Boiga al 18’ – botta al ginocchio sinistro – e poco dopo l’Olbia mette fuori la testa con una sventola alta di La Rosa. Niente rigore agli aquilotti neanche al 28’ per una spinta su Jallow, ma Tozzuolo e soci insistono sfiorando il gol con l’imprendibile Kernezo (31’) e allo scadere con la punizione di Cerasani, subentrato a Boiga. A inizio ripresa l’unico intervento vero di Mazzini, per il resto spettatore non pagante, che con l’aiuto del montante di destra sbroglia su Travaglini. Un fuoco di paglia, perché il pallino del gioco resta sempre ai montevarchini. Non credono ai loro occhi al 50’ prima Cerasani e poi Pietra che si vedono respingere da Gelmi due tentativi a colpo sicuro.

Nello spicchio finale di partita, quando Jallow colpisce il palo interno da distanza siderale con la palla che danza sulla linea e non entra (82’), e Pietra lo imita nel giro di un minuto, all’Aquila non rimane che accettare il punto. Premio modesto per una prestazione brillante e che dà fiducia in vista dell’esame da brividi di dopodomani con la Reggiana al Mapei Stadium.

Giustino Bonci