MASSIMO BAGIARDI
Sport

Giuseppe Morandini commenta la retrocessione della Sangiovannese in Eccellenza

L'ex direttore generale Morandini riflette sulla retrocessione della Sangiovannese e le sue dimissioni.

Giuseppe Morandini si è dimesso dalla carica di dg il giorno dopo la retrocessione

Giuseppe Morandini si è dimesso dalla carica di dg il giorno dopo la retrocessione

di Massimo Bagiardi

A 20 giorni di distanza dalla retrocessione della Sangiovannese nel campionato di Eccellenza è tornato a parlare l’ex direttore generale azzurro Giuseppe Morandini, premiato sabato scorso a Roma con la benemerenza nello sport per il suo lungo trascorso dirigenziale non soltanto nella Sangio ma anche nelle altre esperienze professionali che lo hanno visto protagonista.

L’ha fatto su di una emittente locale, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa riguardo l’ultimo nefasto campionato che ha visto il Marzocco tornare nei campionati regionali a distanza di 11 anni.

"Credevamo tutti – ha affermato Morandini – di aver allestito la migliore rosa degli ultimi anni ma evidentemente qualcosa è andato storto e, oltre a questo, sicuramente la dea bendata non ci ha aiutati se si considera che il nostro attaccante Bocci oltre a segnare sei reti ha colpito la bellezza di sei pali e i quattro rigori sbagliati su sei assegnateci che potevano, senz’altro, cambiare l’evolversi della stagione. Mai mi sarei aspettato un epilogo simile".

Le sue dimissioni formalizzate 24 ore dopo la fine del campionato e una responsabilità che, però, non si assume totalmente. "Mi è sembrato giusto fare un passo indietro subito dopo la retrocessione, sono stati fatti tanti errori ma non esclusivamente del sottoscritto. Oltre a me – ha aggiunto l’ex dirigente dei valdarnesi – anche qualcun altro avrebbe dovuto fare la stessa cosa, ma vedo che sono ancora lì e personalmente più che chiedere scusa alla piazza non so cosa fare. Magari sarebbe stato opportuno anche qui compiere questo passo, evidentemente non se la sentono ma come già detto è stato fatto un lavoro di squadra e nessuno oltre a me ha chiesto scusa alla piazza". Morandini, infine, non vede, poi, un futuro troppo chiaro: "Leggo di alcuni incontri tenutosi in questi giorni, per fare il dirigente a certi livelli serve prima la passione e poi il cuore che non riscontro in nessuna figura imprenditoriale presente a . Se uno il calcio non lo sente difficilmente può fare il dirigente".

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