
Luca Chierico, 23 anni, centrocampista dell’Arezzo può restare anche nella prossima stagione in amaranto
di Andrea Lorentini
In una stagione che ha vissuto su un finale complessivamente positivo per la crescita della squadra in prospettiva futura, seppur con la delusione per l’uscita anticipata dai playoff, alla voce rimpianti – analizzando il percorso da settembre a maggio dell’ – possiamo ascrivere senza dubbio Mattia Damiani e Luca Chierico. Nella costruzione estiva dell’organico avrebbero dovuto rappresentare due pilastri del centrocampo, ma entrambi hanno dovuto fare i conti con infortuni che li hanno costretti ai box per buona parte del campionato.
Troise prima e Bucchi dopo, li hanno avuti a disposizione con il contagocce. Damiani addirittura si è fermato la prima volta ad agosto finendo sotto i ferri ancora prima che il campionato iniziasse per poi dover tornare in sala operatoria a dicembre per una ricaduta al menisco del ginocchio. Chierico si è fatto male ad inizio ottobre ed è rientrato a pieno regime soltanto da febbraio. Una lesione muscolare severa in una zona delicata che ha richiesto un percorso riabilitativo lungo e accurato per non correre rischi.
E se Damiani, una volta guarito, ha continuato ad inseguire una condizione ottimale restando ai margini fino alla fine, Chierico ha dimostrato nel finale di essere tornato nuovamente al top: in gol a Chiavari e Piancastagnaio. L’ex Gubbio avrebbe probabilmente meritato maggiore spazio nei playoff. Di sicuro sarà uno degli uomini da cui ripartirà l’ nella prossima stagione. Smaltiti ormai definitivamente i guaii fisici e con la possibilità di effettuare l’intera preparazione pre-campionato, il figlio d’arte si candida ad avere un ruolo centrale nella mediana di Bucchi.
Ha il contratto in scadenza nel 2026 e se le cose dovessero andare per il meglio non è escluso che si inizi ad intavolare anche un discorso per il prolungamento. Se Chierico è il futuro prossimo, Damiani rappresenta un vero e proprio investimento per l’ che nel 2023 l’ha messo sotto contratto per quattro anni. L’età gioca ancora dalla sua, essendo un 2003. Che abbia talento è fuori discussione, ma per esplodere definitivamente gli serve che la salute lo assista.
La sensazione è che la prossima stagione sia quella decisiva per la sua carriera. L’, se l’Udinese non eserciterà il diritto di recompra previsto nell’accordo, probabilmente punterà ancora su di lui. E così ai nastri di partenza potrebbe presentarsi un con Chierico e Damiani, finalmente a pieni giri nel motore. Con un anno di ritardo.
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