
AREZZO La Scuola Basket Arezzo sta per disputare la sua terza stagione di fila in serie B interregionale, un campionato lungo,...
AREZZOLa Scuola Basket Arezzo sta per disputare la sua terza stagione di fila in serie B interregionale, un campionato lungo, difficile e costoso, soprattutto con il nuovo format a quindici squadre per girone e tante trasferte in Piemonte e Liguria. A due mesi circa dall’inizio, la società amaranto, inoltre, è ancora alla ricerca di un main sponsor e il presidente Mauro Castelli non nasconde il suo risentimento: "In questi anni siamo stati sostenuti da tante piccole aziende locali, mentre le grandi realtà si sono spesso nascoste. Fa male dover dare ragione a chi dice che Arezzo non è una città di sport. Se avessi guardato ai conti, non avrei nemmeno dovuto iscrivere la squadra, ma abbiamo deciso di fare un salto nel vuoto in attesa di uno sponsor che ancora non c’è. Faccio un appello all’imprenditoria aretina, perché se nessuno si avvicina sarò costretto a cedere la società o a ripartire dal basso". Castelli è un fiume in piena: "Nel basket la squadra prende il nome dello sponsor, che porteremmo fino in Piemonte e in Liguria. Altre squadre hanno grandi marchi come Riso Scotti, ComputerGross, Stosa Cucine a finanziarle, noi no. Eppure ci viene riconosciuta serietà e competenza: abbiamo 24 squadre giovanili che ottengono risultati notevoli, un settore femminile e anche un progetto di basket integrato. Abbiamo investito in strutture e da fuori ci vedono come un esempio virtuoso. Cos’altro si deve fare per convincere potenziali partner?".
La dirigenza e coach Fioravanti stanno comunque allestendo un roster competitivo: in anteprima Castelli svela l’ultimo innesto, il lungo Marco Pieri (nella foto), che vanta stagioni in A2 e B nazionale in piazze blasonate come Trieste e Udine prima dell’ultima parentesi alla Virtus Siena. Classe 2002, 208 cm per 105 kg, porta fisicità ed esperienza, nonostante i 23 anni, sotto canestro. "L’obiettivo – dice Castelli – è sempre la salvezza. Basterebbe poco per ambire a qualcosa di più, basti vedere dove siamo arrivati lo scorso anno, ma non si può sognare con questo budget".
Luca Amorosi
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