LUCA AMOROSI
Sport

Arezzo, le scelte di Bucchi funzionano. Turnover e letture in corsa: la capolista va

Dai gol di Ravasio e Varela al debutto positivo di De Col: così il Cavallino costruisce le sue vittorie grazie alla panchina "lunga"

Le indicazioni alla squadra di Cristian Bucchi, 47 anni, allenatore dell’Arezzo

Le indicazioni alla squadra di Cristian Bucchi, 47 anni, allenatore dell’Arezzo

di Luca Amorosi

Quando il presidente Manzo, il direttore Cutolo e il tecnico Bucchi si sono seduti a un tavolo per gettare le basi per questa stagione, l’obiettivo era chiaro: fare un campionato di vertice, tenendo fede alle ambizioni espresse dalla società da tempo non sospetto e a quelle dell’allenatore amaranto, che parlò di volontà di vincere fin dal suo insediamento nel febbraio scorso. La logica conseguenza era allestire una rosa più profonda, ovvero con valide alternative in ogni ruolo per creare una sana competitività all’interno dell’organico anche durante la settimana di lavoro. A giudicare da queste prime giornate, verrebbe da dire che la missione è stata portata a termine con successo. Ovviamente è presto per dirlo e serviranno conferme anche nel prosieguo della stagione per avvalorare la tesi, ma c’è già una buona base per poter affermare che, effettivamente, le carte da giocare a disposizione di Bucchi dalla panchina stanno facendo saltare il banco e potranno farlo anche in futuro.

Ironia della sorte, questo è stato lampante proprio contro quella Vis Pesaro che ci aveva eliminato dagli ultimi playoff: un epilogo doloroso ma da cui "tutto è cominciato", per dirla alla Bucchi. Sabato pomeriggio, il gol vittoria è arrivato da Ravasio, subentrato pochi minuti prima a Cianci. Non solo, ma il centravanti scaraventa in rete una ribattuta del portiere marchigiano su conclusione di Iaccarino, altro giocatore uscito dalla panchina. Senza dimenticare il debutto di De Col, titolare a sorpresa per un problema fisico di Renzi durante il riscaldamento. L’ex Vicenza ha garantito meno spinta rispetto al suo omologo, ma ha rispettato le attese sul piano difensivo. Positivo anche l’ingresso di Tito sull’altra fascia, così come la prestazione di Gigli al posto dello squalificato Chiosa. Se riavvolgiamo il nastro alle giornate precedenti, il quadro prende corpo: al debutto in campionato, con Guccione squalificato, la cabina di regia fu affidata a Iaccarino, che rispose con una prestazione ispirata e solida. Ancor più evidente l’apporto delle "riserve", se così si possono chiamare, a Pontedera: protagonista in quel caso fu Varela, che siglò la terza rete dopo essersi fatto tutto il campo palla al piede.

Ogni squadra di prima fascia che si rispetti, insomma, ha una rosa profonda con tanti potenziali titolari anche in panchina. Una discriminante sarà proprio l’apporto che continueranno a dare coloro che subentrano a gara in corso e la gestione del tecnico: Bucchi ha l’imbarazzo della scelta, il che comporta anche dei grattacapi: tenere tutti sul pezzo, scongiurare possibili "mal di pancia", operare i cambi giusti al momento giusto.

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