Arezzo, Castiglia il vero leader per Indiani

L’esperto centrocampista su 28 giornate di campionato è partito titolare 20 volte e solo in un’occasione non ha messo piede in campo

Arezzo, Castiglia il vero leader per Indiani

Arezzo, Castiglia il vero leader per Indiani

di Luca Amorosi

L’Arezzo deve riprendere il cammino verso la meta dopo la sosta dei campionati di serie D, che ha interrotto il flusso entusiasmante di sette vittorie consecutive. Filotto ancora aperto, comunque, che gli amaranto vogliono prolungare questo sabato, quando saranno di scena a Poggibonsi dalle ore 15 per affrontare il Grosseto in campo neutro e a porte chiuse per la squalifica dello stadio "Zecchini". La formazione di Indiani in questa stagione solo una volta ha dovuto affrontare un incontro senza il sostegno del tifo di fede amaranto: era il 13 novembre scorso, quando la trasferta di Roma contro il Montespaccato fu vietata in seguito alle intemperanze tra aretini e livornesi dopo il derby d’andata disputato al Comunale. L’Arezzo andò sotto in avvio di ripresa e agguantò il pari solo a tempo scaduto con una bella rete di Castiglia. Proprio il centrocampista piemontese scuola Juve si sta rivelando nel corso dei mesi il faro di questa squadra e uno dei protagonisti della stagione.

Non è certo una sorpresa: Castiglia è stato uno dei colpi grossi del direttore Paolo Giovannini nel mercato estivo e ha l’esperienza giusta per guidare il gruppo, data dall’età (è un classe ’89) e da un trascorso di tutto rispetto sempre tra i professionisti, in cui ha vestito maglie di piazze importanti come Ferrara, Vicenza, Empoli, Vercelli, Salerno, Terni, Padova, Modena e Piacenza tra B e C. Nonostante i presupposti, non era affatto scontato, però, che potesse avere un impatto tanto determinante. Non sempre, infatti, chi scende di categoria è in grado di calarsi nella mentalità giusta e di adeguarsi al contesto: ad Arezzo tifosi e addetti ai lavori lo sanno bene e tante formazioni del passato ne hanno pagato le spese, basta allargare di poco lo sguardo alla scorsa stagione. Castiglia, invece, ha dimostrato di avere quella professionalità e quella leadership necessarie per risultare un punto fermo per Indiani e compagni.

Il tecnico, infatti, difficilmente vi ha rinunciato: su 28 giornate di campionato è partito titolare 20 volte e solo in un’occasione non ha messo piede in campo, vale a dire quando non è stato convocato contro il Ghiviborgo all’andata per un problema fisico. Per Indiani, dunque, è un titolare fisso o quasi, nel senso allargato dei "sedici titolari" di cui ha spesso parlato durante interviste e conferenze stampa. Il ritmo della partita è dipeso spesso da quello che lui ha voluto imporre alla stessa, cui si sono adeguati compagni e avversari.

In mediana sa unire più di chiunque altro qualità e quantità, gambe e testa, geometrie e interdizione. Emblematica, in tal senso, l’esultanza dopo il gol che sbloccò la gara contro l’Orvietana al Comunale, con gli indici delle mani a indicare il suo cervello pensante e sempre acceso. Anche dal punto di vista realizzativo, a proposito, il suo apporto è stato decisivo: ben sei reti all’attivo, che ne fanno il secondo miglior marcatore in stagione insieme a Gucci e Convitto e dietro solo a Gaddini. Sabato, senza tifosi al seguito e senza capitan Settembrini squalificato, suo dirimpettaio ideale, ancor più di altre volte dovrà prendersi l’Arezzo sulle spalle per fare un altro passo verso l’agognato traguardo.