Arezzo Wave Love Festival, a Cavriglia la 36esima edizione

In programma l'8 e il 9 ottobre

La cantante Alina Pash

La cantante Alina Pash

Firenze, 23 settembre 2022 - La cantante Alina Pash e la giovane artista toscana Frida Bollani Magoni saranno le protagoniste di Arezzo Wave Love Festival, manifestazione fondata da Mauro Valenti: la 36/a edizione si svolgerà l'8 e il 9 ottobre nella nuova location del teatro comunale di Cavriglia e nel vicino auditorium Mine di Castelnuovo d'Avane (Arezzo). Il 7 ottobre anteprima a Castelnuovo d'Avane, il borgo abbandonato che rinascerà grazie ai 20 milioni di euro del Pnrr per i borghi italiani spopolati e abbandonati: in programma una tavola rotonda con Pash che racconterà della cultura e della musica dell'Ucraina in tempo di guerra. L'edizione 2022, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, è proprio a sostegno della fine del conflitto. Tra le novità un concorso letterario con lo scrittore Marco Vich. Sempre l'8 e il 9 ottobre ci saranno anche le finali di Arezzo Wave Music Contest, con l'esibizione dei 19 finalisti delle selezioni regionali, scelti - da gennaio - tra più di 900 proposte e 3200 musicisti. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha detto che “questa è la Toscana diffusa: la valorizzazione dei borghi, i nostri luoghi più belli. Castelnuovo d'Avane, dove si svolgerà l'anteprima, è infatti il borgo abbandonato che ha vinto i 20milioni di euro del bando del Pnrr per i borghi italiani spopolati e abbandonati”. "E' un onore poter ospitare a Caviglia un evento internazionale come Arezzo Wave Love Festival 2022 - ha detto il sindaco Leonardo Degl'Innocenti o Sanni -. Quando il presidente Valenti ci ha cercato noi abbiamo risposto fin da subito con grande entusiasmo alla sua richiesta". Valenti ha sottolineato che "il ruolo della fondazione è promuovere senza scopo di lucro la creatività e la cultura musicale dei giovani: per questo riteniamo fondamentale la presenza di due artiste come Alina Pash e Frida Bollani Magoni".

Niccolò Gramigni