ANGELA BALDI
Cronaca

Visite ed esami diagnostici, boom di prenotazioni

Dopo la paura del Covid corsa alle richieste. Ecco quanto si deve aspettare per farle

visite

Arezzo, 2 ottobre 2021 - Un picco da settembre in poi. La domanda è in costante crescita per visite specialistiche ed esami diagnostici. Motivo? Tantissimi cittadini in piena pandemia le avevano rimandate e adesso hanno urgenza di farle. Così se in tempo di Covid la paura di entrare in ospedale ha fatto sì che molti rinunciassero ad esami che in molti casi salvano la vita, adesso i cittadini vogliono recuperare. “Analizzando i dati delle prime due settimane di settembre 2021 in provincia di Arezzo per le visite specialistiche rispetto ai primi 15 giorni dell'anno precedente, ci sono state 2109 richieste in più. Nel 2021 sono 19528, nel 2020 erano state 17419, si è registrato un aumento quasi del 12%  – spiega il dottor Gianfraco Autieri direttore Uoc tempi d'attesa – balzo in avanti anche per gli esami diagnostici come tac, risonanze, ecografie e prestazioni strumentali varie: nei primi 15 giorni di settembre 2021 sono stati 15541, 1631 in più del 2020 quando erano 13910”.

Così se l’esplosione del Covid ha visto la sospensione per mesi delle attività sanitarie programmate, dall’altra parte c’è stata la paura dei cittadini a recarsi in ospedale. Saltati milioni di esami,  per rimettersi in pari adesso, i tempi si dilatano anche perché le misure di prevenzione obbligano a distanziamento, ingressi scaglionati e sanificazione.  E insieme alla riprogrammazione c’è il boom della richiesta. “Per la prima volta c’è la sensazione che si possa tornare alla normalità. Cosa non avvenuta  nel 2020 dopo la fine del lockdown. Settembre in generale è un mese di ripresa ma mai come quest’anno la richiesta di visite è stata così alta – spiega Autieri – la Asl sta facendo uno sforzo enorme. Per evitare tempi d’attesa è importante rivolgersi al proprio medico per farsi prescrivere le visite, lui può indicare la priorità nell’impegnativa”. Nel dettaglio che tempi dobbiamo aspettare? Intanto c’è da fare una differenza tra impegnative: se il medico prescrive l’esame in urgenza o meno. Ma se i tempi d’attesa in molti casi restano entro la soglia prevista dalla Toscana e in quella nazionale, preoccupano quei cittadini che rinunciano nell’attesa. Non tutte le richieste infatti (solo 6 su 10 in Toscana) fatte dai medici si trasformano in prenotazioni. Tra le prestazioni con tempi più lunghi ad Arezzo c’è la colonscopia, si fa senza attesa in B cioè se il medico la richiede in breve, ma si aspettano 94 giorni se la prescrizione dice D differita (sopra la soglia prevista). Un problema anche regionale trattandosi di un esame molto richiesto. “C’è differenza per le priorità indicate dal medico – spiega Autieri – se urgente l’esame si fa in 72 ore, poi ci sono le prescrizioni in “breve” e in “differita”. Prima visita e controlli seguono un canale differente. Le prescrizioni indicate “in breve” nel 98% dei casi vengono soddisfatte. Con prescrizione breve in genere si aspettano una manciata di giorni, per le prime visite indicate con D “in differita” si va a 15-30-60 giorni a seconda del tipo di prestazione”. Se la Asl rispetta nella maggior parte dei casi i tempi di urgenti e brevi, le criticità emergono negli esami in “differita”  che possono superare i 30 giorni previsti. E’ il caso di colonscopia con oltre 3 mesi e oculistica che può superare il mese d’attesa. Raggiungono i 6 mesi i controlli periodici. Se per la mammografia in  breve servono 4 giorni, in differita ne occorrono 48, salgono a 89 i giorni per un controllo programmato.  Un’eco mammaria in breve si fa in 4 giorni, ne occorrono 25 in differita, 2 mesi per controlli. La risonanza si fa in 10 giorni in breve, 39 in differita e 72 nel controllo programmato. Ci vogliono 4 giorni per una gastroscopia che il medico indica in breve, ne servono 39 in differita. Una visita ortopedica in breve si fa in 12 giorni e in 2 settimane in differita. Ci sono poi esami che si fanno anche in accesso diretto come quelli del sangue o procedure particolari che risentono dei protocolli Covid, come la spirometria che va fatta solo dopo il tampone ed è programmata in teleconsulto. Per la visita da sforzo cardiologico ci vogliono 4 giorni in B, e 19 in differita, 2 mesi per controlli. L’esame cardiologico in breve e differita si fa in 4 giorni, può salire a 4 mesi un controllo senza priorità. Idem per la visita urologica.

Tutti esami che si prenotano al Cup con l’impegnativa del medico e che si fanno all’ospedale. Discorso diverso per l’intramoenia e cioè tutte quelle visite specialistiche a pagamento fatte in libera professione all’ospedale che però costano poco meno che dai privati. La maggior parte si può prenotare nel giro di un paio di giorni col primo medico disponibile. I tempi si accorciano ancora di più nelle strutture private della città dove le visite si prenotano anche oggi per domani ma ovviamente si pagano con tariffa piena. Per fare un esempio siamo sui 90 euro circa per un’ecografia e intorno ai 130 per mammografie più ecografia.