Matteo Marzotti
Cronaca

"Vi racconto il nostro incubo. Salvata al Meyer". Ora la piccola Vittoria è tornata a casa

Ricoverata a Firenze dopo aver contratto una gravissima infezione in vacanza con i genitori e il fratellino. La corsa in ospedale, la terapia intensiva e la cura con i monoclonali. Il padre: "Grazie a tutti i medici".

"Vi racconto il nostro incubo al Meyer". La piccola Vittoria è tornata a casa

Arezzo, 21 settembre 2023 – "È la fine di un incubo". Lo ripete più volte Leonardo nel corso della telefonata e lo scrive anche sui social postando la foto insieme alla moglie Elena ella piccola Vittoria (4 anni tra un mese) che torna a casa dopo aver lottato per due settimane come una leonessa.

"Sindrome emolitico-uremica", cosiddetta Seu è stata la diagnosi della malattia che solo pochi giorni fa è costata la vita ad una bambina di due anni. "Stavamo tornando da una vacanza in Puglia quando Vittoria ha accusato un disturbo intestinale fortissimo - racconta il padre - abbiamo impiegato oltre 10 ore per tornare a casa. Praticamente ci fermavamo in ogni Autogrill". Poi a casa alla febbre e al disturbo che non passano si unisce un altro sintomo.

"Mia moglie si è accorta che la bambina aveva del sangue nelle feci". La corsa al San Donato dove Lorenzo ed Elena sottolineano la tempestività della diagnosi da parte del personale del reparto di pediatria che predispone il trasferimento in ambulanza al Meyer di Firenze dove Vittoria è rimasta in isolamento.

D’altronde questa malattia, dovuta ad una tossinfezione alimentare causata da contaminazione con feci di bovini in alimenti mangiati crudi o poco cotti, è altamente contagiosa. Infezione urinaria, globuli rossi e piastrine quasi azzerate, una infezione renale, è tutto ciò contro cui ha dovuto lottare la piccola mentre il personale del Meyer era in stretto contatto con L’Istituto superiore di sanità per il tracciamento, esattamente come accadeva per il Covid fino a pochi mesi fa. "Vittoria è stata sottoposta ad una cura con monoclonali di supporto e a due trasfusioni di sangue - racconta Leonardo - poi finalmente abbiamo visto i primi miglioramenti. È uscita dalla terapia intensiva e dopo un tampone negativo la notizia più bella. La malattia non ha lasciato strascichi: non ha sintomi di tachicardia o danni ai reni".

Adesso sarà necessario proseguire con l’iter di visite mediche di controllo, ma il peggio è sicuramente alle spalle e ieri è stato il giorno del ritorno a casa, dove Vittoria ha potuto riabbracciare il fratello Sebastiano, più grande di tre anni. "È stata la fine di un incubo - ripete Leonardo - di un percorso però nel quale abbiamo incontrato persone fantastiche come quelle incontrare nel reparto di pediatria di Arezzo e al Meyer dove hanno sempre avuto la massima attenzione e una dolcezza fuori dal comune per tutti noi e soprattutto per Vittoria".